“Si faccia subito qualcosa! Non c’ė un minuto da perdere!”. E’ l’appello che lancia il segretario della Cgil di Siracusa Roberto Alosi dopo la notizia di altri due contagi all’ospedale “Umberto I”. Si tratta di un medico e di un infermiere che, secondo quanto riferito dal sindacalista, “fino a qualche ora fa hanno svolto la propria attività al Pronto soccorso privi di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale”. Alosi chiede l’intervento del prefetto, del sindaco e delle forze di polizia. “Il rischio ormai acclarato di diffusione incontrollato del contagio – dice – è intollerabile. Si chiuda il pronto soccorso e si proceda ad attrezzare un’ area alternativa e si sanifichino tempestivamente tutti gli ambienti. E soprattutto si sottopongano gli operatori sanitari ai tamponi e si li doti di dispositivi utili e in quantità sufficiente”.

Rabbiose le parole del sindacalista che aggiunge: “Si tratta di   misure che sarebbero dovute essere operative ormai da tempo e che invece ci troviamo ancora lì ad implorare”. Poi attacca duramente l’Asp d Siracusa: “Basta bugie, menzogne e  beceri tentativi di accreditare un’ immagine virtuosa dell’ASP anche attraverso video e dichiarazioni farlocche – aggiunge Alosi – che offendono la verità e l’ intelligenza di tutta la nostra comunitá. Abbiamo avuto settimane di vantaggio rispetto alle più sfortunate regioni del Nord e le abbiamo sprecate. Quello a cui stiamo assistendo impotenti è sconcertante. Una catena infinita di errori, di superficialità, di disorganizzazione, di arroganza, di assenza di procedure strutturali omogenee insomma di una linea di comando chiara e all’altezza della situazione. Serve rapidità nelle decisioni, tempestività, flessibilità e chiarezza – termina – Qualcuno assuma il comando responsabile, prima che sia troppo tardi” 

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