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“In Sicilia orientale abbiamo trovato una situazione molto grave, in cui si fa ben poco per tutelare il mare, una risorsa fondamentale. Un esempio su tutti è Augusta, dove scarica a mare anche l’ospedale”. Lo afferma il il presidente della commissione parlamentare sulle Ecomafie, Stefano Vignaroli, a conclusione di una tre giorni di lavoro nell’isola con audizioni nella Prefettura di Catania. “Vorrei anche evidenziare la questione delle autorizzazioni – aggiunge Vignaroli – l’83% dei depuratori di reflui urbani opera senza autorizzazione in corso di validità. I tempi per il rilascio da parte della Regione sono lunghi e capita anche che chi chiede l’autorizzazione lo faccia senza prima preoccuparsi di mettere tutto in regola e avere tutti i requisiti”. Dall’audizione dei rappresentanti di Arpa è emerso che a livello regionale, per quanto riguarda i controlli negli impianti di depurazione, l’agenzia non riesce a soddisfare le frequenze previste dal Testo unico ambientale a causa della carenza di personale. Secondo quanto dichiarato, circa il 75% dei depuratori viene controllato almeno una volta all’anno, dando precedenza agli impianti con capacità di almeno 50mila abitanti equivalenti, e circa il 50% dei controlli ha dato origine a proposte di sanzioni amministrative. Il viceprefetto vicario facente funzioni di Siracusa Filippo Romano ha dichiarato che ad oggi manca sul territorio una copertura capillare delle centraline per la qualità dell’aria e che sul territorio di sua competenza il principale problema di ordine pubblico è la percezione dell’inquinamento da parte della popolazione. Gli amministratori locali hanno riferito in merito alla depurazione delle acque reflue sul loro territorio. In particolare, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, accompagnato dall’assessore all’Ambiente, Dafne Musolino, e dal presidente di Amam, Salvo Puccio, ha parlato delle ordinanze emesse dal Comune riguardanti sia gli scarichi abusivi nel lago di Ganzirri sia quelli nei torrenti. Nello specifico, secondo quanto riferito, il Comune di Messina non ha al momento un’anagrafe di tutti gli scarichi autorizzati presenti: banca dati che si sta cercando di ricostruire chiedendo la documentazione relativa a ogni immobile. Il sindaco di Augusta, Maria Concetta Di Pietro, ha spiegato che nella città la rete idrica versa in cattive condizioni, senza interventi di manutenzione da anni. Ad Augusta non c’è un depuratore delle acque reflue urbane e, secondo quanto riferito dal primo cittadino, anche l’ospedale Muscatello scarica i propri reflui nella rada. Il sindaco ha inoltre evidenziato come, nonostante le ordinanze di divieto, si continui a pescare nella rada pesce con elevati livelli di mercurio e per questo inadatto all’alimentazione umana. La Commissione tornerà in Sicilia per audizioni e sopralluoghi nella parte occidentale della regione.

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