Augusta, il "Barcone" dei naufraghi diventa "Giardino della memoria" -  Giornale di Sicilia

Nuovi arrivi di migranti a Lampedusa, isola simbolo di questa vicenda che ha riguardato negli ultimi decenni un numero incredibile di persone, grazie anche alle condizioni meteo favorevoli alle traversate.
Una tragedia che Papa Francesco ha voluto ricordare ieri durante l’Angelus pronunciando parole durissime: “il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa!”.
E la dimostrazione è nei relitti che affollano le acque attorno alla Sicilia.
Ieri a Lampedusa è partita l’operazione “responso” : sette imbarcazioni e dieci sommozzatori hanno dedicato diverse ore alla pulizia dello specchio d’acqua e dei fondali di Cala Galera e della Tabaccara, recuperando rottami in legno e ferro derivanti dalle “carrette del mare”, ben due motori fuoribordo, oltre a svariata quantità di plastica e micro plastica.
Sempre ieri, ad Agusta, è stato solennemente accolto il relitto della barca naufragata il 18 aprile del 2015.
Quel naufragio costò la vita a un migliaio di migranti e sopravvissero soltanto 28 persone.
Proprio a quel relitto ha fatto riferimento il Papa, parlandone come di un “simbolo di tante tragedie nel Mar Mediterraneo” che deve continuare “a interpellare la coscienza di tutti e favorisca la crescita di una umanità più solidale che abbatta il muro dell’indifferenza”.
Ad Augusta si è scelto di tenere una cerimonia interreligiosa con preghiere sia cristiane che musulmane per ricordare tutte le vittime di quella tragedia consumata nel Canale di Sicilia.
Ieri, complice il bel tempo, si sono registrati novi sbarchi a Lampedusa: tre gli arrivi, con una cinquantina di migranti. Tutti, dopo un primo triage anti-Covid effettuato direttamente sul molo Favarolo, sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola, che in questi giorni è arrivato a ospitare oltre 1.200 persone. Poi 192 ospiti del centro, dodici dei quali risultati positivi al tampone, sono stati imbarcati sulla nave quarantena Adriatico.
Intanto, come detto, si svolgeva la pulizia dei fondali, promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con i sub dell’isola, l’associazione Pescatori e il CoGePa.
I volontari torneranno in mare nelle prossime due domeniche, ripartendo da Cala Pulcino e dalla rimozione delle “reti fantasma” presenti nei fondali dell’isola.
“Abbiamo il dovere di prenderci cura del nostro mare – dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello – iniziative come questa hanno grande valore perché aiutano i nostri fondali a respirare, ma al tempo stesso dimostrano quando sforzo sia necessario da parte delle istituzioni per tutelare le risorse naturali”.

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