Prima il diverbio e la lite verbale a distanza nei terrazzi delle rispettive abitazioni, poi i fendenti in strada con la vittima colpita in diverse parti del corpo da almeno dieci coltellate che lo hanno raggiunto al volto, all’addome e alla spalla. Una tragedia sfiorata per poco ad Avola, con uno dei fendenti sferrati al collo della vittima che per pochi millimetri non recideva la vena giugulare. Lo scontro si è consumato in vico Aquila, una stradina laterale a via Nuova, nel quartiere «Priolo».

L’aggressore è stato arrestato nella tarda serata dagli agenti di polizia del commissariato di Avola dove intorno alle 22,30 è andato a costituirsi, braccato e ricercato dopo l’accoltellamento per ore dagli stessi poliziotti e da numerose pattuglie di carabinieri intervenute sul posto subito dopo l’accaduto. Ad essere fermato con l’accusa di lesioni personali gravi è stato il pregiudicato avolese Luigi Sirugo, 35 anni, residente con la famiglia in vico Aquila, che è stato sottoposto su disposizione del magistrato di turno ai «domiciliari» nell’abitazione della suocera. Sirugo ha precedenti giudiziari per reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, evasione e reati contro il patrimonio.

La vittima è il dirimpettaio e titolare del panificio ubicato di fronte all’abitazione di Sirugo, C.P., 42 anni, che è stato trasportato dopo l’accoltellamento con una ambulanza del «118» al pronto soccorso dell’ospedale «Di Maria» di Avola. L’uomo è stato dimesso dopo le cure dei sanitari con una prognosi di 20 giorni. All’uomo sono stati praticati dai medici circa 40 punti di suturi, necessari per le ferite da taglio più estese e profonde riportate nell’aggressione, come le ferita estese al naso e al collo.

La causa della lite sfociata poi nel sangue tra i due vicini di casa, secondo quando accertato dai poliziotti, sarebbe stato il rimprovero della vittima a Sirugo, dopo che quest’ultimo con un fucile a carabina ad aria compressa si era posizionato nel suo terrazzo per ”sparare” a dei colombi che svolazzavano nel terrazzo della casa del panettiere. I due, dai rispettivi terrazzi, hanno avviato un diverbio a distanza, concluso con l’invito, pare, dell’arrestato di scendere in strada per continuare la discussione che si era già fatta animata e con esplicite minacce pesanti. A questo punto la vittima ha colto l’invito del Sirugo ma, appena messo piede fuori dalla porta di casa, è stato quasi subito aggredito e colpito a ripetizione dai fendenti, senza avere la possibilità di reagire per la furia dell’aggressore che ha colpito ripetutamente il panettiere in qualsiasi parte del corpo. A bloccare la furia dell’uomo sono stati alcuni parenti della vittima ed alcuni vicini di casa. Poi la fuga dell’aggressore prima dell’arrivo sul posto di una pattuglia dei carabinieri. Nella stessa serata, dopo sei ore in cui ha girovagato senza meta, la decisione di Sirugo di andarsi a costituire negli uffici del commissariato di polizia di via Siracusa. Il coltello utilizzato per il ferimento però fino a ieri non era stato ancora trovato.

 

 

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