Agenti del Commissariato di P.S. di Avola hanno notificato, a 6 soggetti indagati, l’avviso di conclusione delle indagini avviate a seguito del tentato omicidio a mano armata commesso in una zona centrale di Avola, il 15 marzo u.s. quando, a seguito di una lite tra due contendenti, uno di loro ha esploso almeno 10 colpi di arma da fuoco, colpendo l’altro in 4 punti ed esponendone la vita a grave pericolo.
L’intervento immediato degli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Avola ha permesso di sottoporre immediatamente a fermo di PG il responsabile del tentato omicidio e di rinvenire sia alcune munizioni inesplose sia l’arma clandestina, che nel frattempo era stata occultata in un terreno rurale sito a poche centinaia di metri dal luogo dei fatti.
I poliziotti intervenuti si erano trovati davanti un uomo sanguinante di poco più di trent’anni che si stava allontanando dai luoghi con un grosso martello in mano, con il quale aveva provato a difendersi dal suo attentatore, disarmandolo e causandogli delle lesioni al corpo, per poi danneggiare la sua autovettura.
Per la ricostruzione di quanto accaduto, gli investigatori, sotto la direzione del Procuratore Aggiunto della Repubblica Fabio Scavone e del Sostituto Procuratore della Repubblica, Gaetano Bono, hanno avviato un’articolata attività di indagine che ha permesso di ricostruire sia la dinamica dell’aggressione sia le motivazioni del grave fatto di sangue.
Dalla ricostruzione dei poliziotti è emerso che l’aggressore, dopo essersi procurato illecitamente un revolver clandestino in quanto privo di matricola, si era messo alla ricerca del proprio rivale fin dal mattino del 15 marzo scorso., raggiungendolo nei pressi di un autolavaggio del centro di Avola, dove ha esploso ad altezza del torace e a distanza ravvicinata, almeno 10 colpi.
Si è appurato, inoltre, che tra i due soggetti era in atto una contesa legata alla precedente vendita di una autovettura poi risultata malfunzionante, circostanza questa che aveva via via incrinato i rapporti tra loro al punto tale da sfociare in episodi di danneggiamento a mezzo incendio che l’aggressore ed un altro soggetto avevano patito proprio da parte della vittima poche settimane prima quando erano state date alle fiamme gli ingressi di due esercizi commerciali ed una autovettura.
La ricostruzione operata dai poliziotti del Commissariato di Avola, diretti dal Commissario Capo, Mario Venuto, hanno permesso di fornire all’Autorità Giudiziaria un robusto quadro probatorio, a carico dei 6 soggetti indagati a vario titolo per reati descritti in ben 17 capi di imputazione e che vanno dal tentato omicidio aggravato, al danneggiamento a seguito di incendio, alla ricettazione, alla detenzione e porto illecito di arma clandestina, al favoreggiamento personale.

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