Presunte infiltrazioni mafiose ad Avola, al setaccio ogni settore del  Palazzo di città | Nuovo Sud

La storia culturale e poetica della Sicilia da sempre si è connotata per la creatività e genialità dei suoi figli più illustri, che le hanno conferito un alone di “terra degli dei”, che l’hanno scelta come felice dimora dove “uomini eletti” alleviavano le fatiche dell’uomo. Rendere accessibile i grandi capolavori della musica classica ad un pubblico ampio e non di soli esperti, valorizzare i teatri storici cosiddetti “minori” della nostra Regione e i grandi monumenti di culto come beni architettonici di rilievo culturale delle Comunità locali e come centri di sviluppo e di promozione anche turistica del territorio. Sono questi i principali obiettivi e, contemporaneamente, i punti di forza dell’innovativo progetto promosso dal Coro Lirico Siciliano attraverso il “Festival Lirico dei Teatri di Pietra 2020”. Il 26 Settembre, alle 20, l’ente lirico porterà le eterne melodie dei compositori operistici presso un altro gioiello siciliano: il Cortile di Pietra del Palazzo di Città di Avola.
Una serata spensierata in compagnia della grande musica, con gli artisti del Coro Lirico Siciliano, che ripercorreranno e interpreteranno le più straordinarie e popolari pagine del repertorio italiano ed europeo per una vera e propria maratona in musica accompagnata dalla straordinaria maestria pianistica di Ruben Micieli. 
Un viaggio dall’opera all’operetta fino ad arrivare alla canzone italiana: da “Carmen” a “La Traviata”, da “Il paese dei campanelli” a “Cin Ci Là”, da “Mamma” a “Non ti scordar di me”.

Il “Festival Lirico dei Teatri di Pietra, riconosciuto come iniziativa di alto rilievo culturale e artistico, si svolge sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e delle più importanti cariche istituzionali italiane, il Patrocinio del Pontificium Consilium de Cultura, della Regione Siciliana, Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo e Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, della Rai Sicilia, del Comitato “Pietro Mascagni”, della “Fondazione Verona per l’Arena” e della Confederazione Italiana Archeologi.

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