Bus elettrici ai box, non si sa fino a quando, 12 persone senza lavoro e cittadini costretti a lunghi e faticosi tragitti (specie quando, nei prossimi giorni, le temperature si alzeranno) per raggiungere Ortigia e zone limitrofe. L’Amministrazione comunale ha deciso di tagliare un servizio che aveva riscosso favore non solo tra i turisti ma anche tra gli stessi siracusani. Le navette, infatti, rappresentavano un surrogato al convenzionale trasporto pubblico urbano (deficitario), visto che il percorso effettuato copriva buona parte della città.

“Sono stato tra coloro i quali anni fa ha accolto favorevolmente l’introduzione dei bus elettrici – afferma l’ex consigliere di circoscrizione Ortigia Raffaele Grienti – partecipando con gioia all’inaugurazione del servizio da parte dell’allora sindaco Garozzo. Negli anni ne ho sempre chiesto ottimizzazione e potenziamento, confrontandomi con gli assessori che si sono succeduti per cercare soluzioni migliorative ai percorsi individuati. Avevo proposto di istituire il capolinea al Talete per evitare l‘interscambio di via Rubino, oltre a chiedere di aumentare il numero delle navette per venire incontro alle esigenze di tanti anziani o semplicemente di coloro i quali le utilizzavano perché privi di mezzi mobili propri. E’ stato un servizio utile anche dal punto di vista ambientale, poiché – sottolinea – ha contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico a Ortigia e, in parte, nella zona archeologica. Ecco perché accolgo con dispiacere la notizia dell’interruzione di un servizio di cui, oltre ai turisti, usufruivano anche tanti siracusani”A giudizio dell’ex consigliere di circoscrizione – l’amministrazione comunale dimentica quanto sia importante il tema della ecosostenibilità in una città a vocazione turistica. E questo a dispetto di ciò che avviene in località anche più piccole e meno conosciute ed apprezzate, dove gli enti locali stanno investendo sulla micromobilità, partecipando a bandi e progetti pubblici per attingere a finanziamenti sempre più cospicui. Abbiamo fatto tre passi indietro rispetto a quello in avanti che avevamo compiuto qualche anno fa quando fu introdotta “Siracusa d’amare”. Superata l’emergenza sanitaria – prosegue – saremmo ripartiti da una situazione già consolidata e invece il Comune ha deciso di buttar via tutto, causando notevoli disagi alla cittadinanza senza parlare delle 12 persone che rischiano di rimanere senza lavoro”.

Grienti non rimprovera al Comune di aver rinunciato alla tassa di soggiorno (che copriva economicamente il servizio) fino al 31 dicembre “ma le risorse necessarie avrebbe potuto stornarle da un altro capitolo del bilancio, in considerazione anche del fatto che alcune manifestazioni programmate e finanziate sono saltate a causa del coronavirus. Si poteva – dice – attingere in parte da quelle per mantenere attivo un servizio di mobilità sostenibile importante. A mio giudizio – conclude – è stato uno spiacevole scivolone amministrativo. Chiedo agli organi competenti di fare chiarezza sulla vicenda e soprattutto di riattivare un servizio utile alla collettività. A breve si riaprirà la mobilità tra le Regioni e, tra qualche settimana, quando arriveranno i turisti da altre zone d’Italia potremmo essere impreparati. Le navette rappresentavano un servizio prezioso per tutti”.

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