Taglio di 25 centesimi delle accise sulla benzina fino ad aprile, bonus sociale allargato a 5,2 milioni di famiglie, bollette a rate e crediti d’imposta per le imprese, golden power rafforzato. Misure che dovrebbero essere finanziate in gran parte con le risorse ottenute grazie a una nuova tassa imposta sui profitti extra dei produttori di energia. Sono questi i punti principali contenuti nel decreto legge appena approvato all’unanimità dal consiglio dei ministri. Un provvedimento che contiene le misure per far fronte alla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. “In totale, le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro“, ha detto Mario Draghi durante la conferenza stampa alla fine del consiglio dei ministri. Secondo il presidente del consiglio il problema del caro energia potrebbe richiedere la creazione di un fondo speciale dedicato: “Si tratta di ripetere il next generation, è una cosa che va assolutamente fatta ma non sarà una cosa facile da farsi in poco tempo”.

Lo sconto sul carburante

Per abbassare il costo dei carburanti si parte da un decreto ministeriale che attiva il meccanismo dell’accisa mobile: se i prezzi aumentano i maggiori incassi Iva si possono utilizzare per abbattere le accise. Dopo che all’inizio si era ipotizzato un taglio di 8 centesimi, alla fine il governo ha deciso di ridurre le accise su benzina e diesel di 25 centesimi fino alla fine di aprile. L’accisa sulla benzina, va ricordato, ammonta a 72,8 centesimi di euro per ogni litro (la seconda più alta d’Europa) e quella sul gasolio è la più esosa della Ue, 61,7 cent al litro. L’intervento previsto dall’articolo 1 del decreto le farebbe scendere a 47,8 e 36,7 rispettivamente. Ma perché il governo ha deciso di tagliare le accise sui carburanti solo per un mese? “Uno dei motivi per accorciare il periodo di intervento è anche vedere come si comporta il mercato nei prossimi giorni e settimane. Lo seguiremo ed esamineremo e poi decideremo, però intanto è importante intanto cercare di attraversare questo periodo di grande volatilità”, ha detto Draghi.

Il prelievo sugli extra profitti

Il capo del governo ha poi spiegato che “a differenza degli scorsi provvedimenti, gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico. Tassiamo una parte dei profitti in eccesso che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà”. Al prelievo sugli extra-profitti dei big della produzione e distribuzione di energia da fonti fossili ha aperto di recente anche la Commissione Ue nel suo piano RePower Eu. A spiegare i dettagli dell’intervento è stato il ministro dell’Economia, Daniele Franco: “Intendiamo tassare una quota del margine fra operazioni attive a fini iva e operazioni passive a fini iva dell’ultimo semestre rispetto al medesimo semestre di un anno fa. Interverremo dove gli aumenti sia in termini percentuali che assoluti sono significativi. La percentuale è del 10%“.

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La questione dell’acciaio

Draghi ha inoltre spiegato che “nelle prossime settimane saranno presi nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di Ilva di produrre acciaio“. Nel decreto, come spiega il comunicato di Palazzo Chigi, per quanto riguarda le “imprese energivore di interesse strategico” si prevede “lo stanziamento fino a 150 milioni di euro da destinare a progetti di decarbonizzazione del ciclo produttivo dell’acciaio presso lo stabilimento siderurgico di Taranto, proposti anche dal gestore dello stabilimento stesso ed attuati dall’organo commissariale di Ilva spa, che può avvalersi di organismi in house dello Stato”. Mentre rimane da valutare, verificandone la compatibilità Ue, una norma sul controllo delle esportazioni fuori dai confini comunitari.

Bonus alle aziende per l’acquisto di energia e gas

Nel provvedimento si prevede poi l’arrivo dei crediti d’imposta destinati alle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. “Alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw”, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica, “è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto della componente energia, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta”, la cui somma nelle bozze è ancora da definire. Il bonus per l’acquisto di gas naturale è a sua volta previsto per le imprese “diverse da quelle a forte consumo di gas” ed è riconosciuto “a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto” del prodotto. “Aumentiamo i crediti d’imposta sul costo dell’energia e del gas a favore delle aziende energivore e gasivore e ne istituiamo di nuovi per tutte le aziende che utilizzando elettricità e gas”, ha detto Draghi in conferenza stampa. I crediti di imposta, già riconosciuti con l’ultimo decreto Bollette alle imprese energivore e a forte consumo di gas naturale, saranno inoltre cedibili “ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo”.

La rateizzazione delle bollette

Come prevedeva la bozza del decreto, Draghi ha confermato che la rateizzazione delle bollette sarà permessa fino a due anni. “Al fine di contenere gli effetti economici negativi derivanti dall’aumento dei prezzi delle forniture energetiche – si legge – le imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai relativi fornitori con sede in Italia la rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici, relativi ai mesi di maggio e giugno 2022, per un numero massimo di rate mensili non superiore a ventiquattro“.

Multe fino a 5mila euro a chi non giustifica rincari 

Il Garante per la trasparenza dei prezzi (“Mister prezzi”) potrà “richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo”. Chi non risponde entro 10 giorni dalla richiesta – si legge ancora nel testo – rischia “l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di euro 500 ad un massimo di euro 5.000″.

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Aumenta il fondo per la riduzione dei pedaggi

“Al fine di sostenere il settore dell’autotrasporto in considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici”, il fondo per la riduzione dei pedaggi “è incrementato di 20 milioni di euro per l’anno 2022”. Giovedì sera al tavolo sul caro carburanti al Mims con le sigle dell’autotrasporto era stato raggiunto un accordo per la firma di un protocollo d’intesa, con l’obiettivo di evitare scioperi.

Stop a servizi e aggiornamenti di aziende informatiche russe 

“Diversificare l’utilizzo” dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche affinché “le aziende produttrici di prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica legate alla Federazione Russa non siano in grado di fornire servizi e aggiornamenti ai propri prodotti appartenenti alle categorie individuate, in conseguenza della crisi in Ucraina”. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri prevede il rafforzamento della disciplina sulla cybersicurezza. Al fine di prevenire pregiudizi alla sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche, queste -spiega il comunicato di Palazzo Chigi- procedono tempestivamente alla diversificazione dei prodotti in uso, anche mediante procedure negoziate. Le procedure di acquisto riguarderanno determinate categorie di prodotti e servizi sensibili quali applicativi antivirus, antimalware, endpoint detection and response (Edr) e web application firewall (waf).

Buoni benzina esentasse fino a 200 euro 

Si prevede che “l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito”.

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Più cig per le aziende in difficoltà 

Più cassa integrazione per le imprese che nel 2022 si troveranno a fronteggiare “situazioni di particolare difficoltà economica”. Stanziati 150 milioni per concedere altre settimane di Cig in deroga a chi non possa più ricorrere “ai trattamenti ordinari di integrazione salariale”. Le settimane di Cassa in deroga andranno utilizzate entro il 31 dicembre 2022. L’Inps monitorerà la spesa e raggiunto il limite dei 150 milioni non accoglierà più le domande.

Golden power rafforzato

“Ai fini dell’esercizio dei poteri speciali” sul Golden power, si legge nel testo, “costituiscono attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G”. “Ulteriori beni, rapporti, attività e tecnologie rilevanti ai fini della sicurezza cibernetica, ivi inclusi quelli relativi alla tecnologia cloud, possono essere individuati con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro per lo sviluppo economico, il Ministro dell’interno, il Ministro della difesa, il Ministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, ove nominato, e con gli altri Ministri competenti per settore, e sentita l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”.

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