Dopo quasi sei settimane in giallo, da domani la Sicilia torna in zona bianca, allineandosi al resto del Paese. Le due settimane di monitoraggio hanno confermato la riduzione dei parametri di ospedalizzazione dei contagiati dal Covid, con gli indicatori sotto controllo e sotto soglia.

Il rientro avverrà con due giorni d’anticipo rispetto al previsto e la principale conseguenza è che da questo weekend non sarà più obbligatorio indossare le mascherine obbligatorie anche all’aperto e non ci saranno limiti per di posti in ristoranti e bar.

La Sicilia torna in zona bianca in anticipo, attesa l'ordinanza di Speranza

Ad anticipare al governo Musumeci la decisione, che sarà ufficializzata oggi dalla cabina di regia, sono stati i tecnici del Ministero della Salute e subito dopo il ministro Roberto Speranza ha chiamato l’assessore alla Salute dell’isola, Ruggero Razza, poco prima che quest’ultimo presentasse il nuovo bollettino settimanale con cui la Regione comunicherà una serie di dati sull’andamento della pandemia.

“Con il rientro in zona bianca possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto, ma non gli darei alcun valore politico. Dovremmo smetterla di guardare ai valori dell’epidemia come un terreno di scontro”, ha detto l’Assessore. Che ha spiegato i progressi raggiunti nell’ultimo mese, con ben un milione e trecentomila vaccinati in più.

“È cresciuta molto la campagna di vaccinazione grazie alle attività messe in campo specialmente nei Comuni con il minore numero di vaccinati – ha sottolineato – Ci sono ancora tre sacche di resistenza, sono le province di Messina, Siracusa e Catania. Faremo un ulteriore sforzo”.

Entro la fine di ottobre, è la previsione del governo Musumeci, si dovrebbe raggiungere l’80% delle persone immunizzate, nella provincia di Palermo si potrebbe arrivare al 90%.

Covid, la Sicilia torna zona bianca con due giorni d'anticipo: sabato il  passaggio | La Sicilia

“Nell’ultima settimana abbiamo registrato il 18% di contagi in meno, con un calo di oltre il 75% rispetto al picco di diffusione quando registrammo 7mila casi, e con un indice bassissimo di ospedalizzazione”, ha osservato l’assessore. Al governo Draghi, adesso, la Sicilia chiede fondi straordinari nella legge di Stabilità per “recuperare le prestazioni sanitarie che hanno ingolfato le liste d’attesa per via del Covid: con la massa finanziaria al momento disponibile non ce la possiamo fare e serve l’intervento dello Stato”.

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