Covid Sicilia, i posti letto occupati e i non vaccinati: le dichiarazioni e  l'appello dell'assessore Razza

“Ho letto con sorpresa le polemiche di queste ore. Con una epidemia che cresce nei contagi, ritornare alle disponibilità ospedaliere del mese di marzo significa solo rispondere al criterio della precauzione”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Salute in Sicilia, Ruggero Razza.
“Dobbiamo convincere le persone a vaccinarsi, piuttosto che – ha sbottato Razza – continuare a mortificare questa terra insinuando il sospetto dove non c’è alcun pericolo di falsificazioni o truffa”. L’assessore ha, poi, citato i due dati che più spaventano la sanità della regione: il basso numero di persone che si accostano alla vaccinazione nell’Isola e il conseguente aumento dei ricoveri, sia in degenza ordinaria sia in terapia intensiva. “Tra i più gravi – riferisce Razza – ben il 92% non è vaccinato, meno di una decina hanno ricevuto una sola somministrazione. La percentuale di non vaccinati si abbassa tra i pazienti con ricovero ordinario, ma si tratta di persone che nella maggior parte dei casi soffrono anche di altre patologie”.

“E se si riduce il numero di persone che si vaccinano, è logico – obietta Razza – a questo punto – con la variante Delta che si diffonde a ritmi incontrollati anche per via del sostanzioso afflusso di turisti sull’isola – aspettarsi un aumento anche dei ricoveri. Da qui, la necessità di attivare nuovi posti letto Covid negli ospedali della Sicilia. E c’è chi, come il M5S all’Ars, punta il dito e accusa l’assessorato di aver escogitato un “trucco” per scongiurare il passaggio in zona gialla. “Ma quando mai?” – replica Razza. “Se zona gialla deve essere, che sia – afferma l’assessore – e non mi preoccupa il passaggio da zona bianca a zona gialla, poiché cambierebbe ben poco a conti fatti. A chi insinua che ci sia qualcosa di losco dietro ai numeri dei posti letto in Sicilia dico solo che non ne posso più di vedere tutta questa gente sputare addosso al lavoro che ogni giorno facciamo per vincere la battaglia contro il Covid”.

Razza riferisce che i posti letto attualmente a disposizione per i malati Covid sono gli stessi, se non addirittura inferiori, a quelli concordati il 1° marzo con gli ispettori del ministero della Salute. Considerando che le regioni hanno la facoltà di aggiornare i posti letto disponibili per rispondere all’emergenza, l’assessore sostiene che “non sta accadendo niente di diverso da quanto si fa in altre regioni d’Italia. Stiamo soltanto tornando alle disponibilità ospedaliere del mese di marzo”.

E si spiegherebbe così, secondo Razza, anche l’incongruenza tra i dati ufficiali di Agenas (aggiornati ai primi di luglio) e quelli dell’ultimo monitoraggio ufficiale. Per l’Agenzia per i servizi sanitari, la Sicilia, con 77 ricoverati in terapia intensiva (dati di oggi) e 654 posti letto complessivi sarebbe a un soffio dalla zona gialla. Ma secondo l’ultimo monitoraggio ufficiale, in contrasto con i numeri di Agenas, i posti di terapia intensiva sarebbero aumentati di un centinaio di unità. Se non di più. “Chi punta il dito contro i provvedimenti presi da questo assessorato – ribadisce Razza – dovrebbe prima conoscere la differenza tra posti letto a uso immediato e posti letto di pronta convertibilità, da attivare all’occorrenza entro 48 ore”.

Una cosa è certa: la situazione della Sicilia preoccupa. “Ma i contagi non li producono le istituzioni – conclude Razza -. Basta girare un po’ per le strade dell’Isola per accorgersi di cosa ci sta facendo ripiombare nella zona gialla. C’è una sola strada possibile: vaccinarsi e convincere gli altri a farlo”. 

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