Accompagnato dai legali di fiducia, ovvero gli avvocati Giancarlo Caruso e Carlo Cardillo, questa mattina il deputato regionale Vincenzo Vinciullo ha esposto querela nei confronti di coloro i quali in questi giorni si sono macchiati- a detta del deputato regionale- di dichiarazioni, indicibili nei suoi confronti. Il caso è scoppiato dopo la puntata della trasmissione de “La 7” Tagadà. Intervistato sul compenso che spetta ai parlamentari siciliani, che a gennaio sono stati impegnati solo 3 ore nei lavori d’aula, Vinciullo ha spiegato che anche loro, “come i comuni mortali” hanno “difficoltà ad arrivare a fine mese”. Reazioni piccate sono scoppiate in studio. E altrettanto ha fatto il presidente del gruppo 5 stelle Cancellieri, che attraverso Facebook, aveva commentato con tono sarcastico le dichiarazioni di Vinciullo. “Davanti ad una figuraccia plateale del parlamento di cui fa parte, Vinciullo si lamenta dello stipendio che percepisce e lo sottolinea pure. Capisco che ognuno possa avere il proprio tenore di vita-aveva aggiunto su facebook l’esponente del Movimento 5 stelle- ma davanti ad una Sicilia soffocata dalla povertà, la prima cosa di cui ci si deve lamentare è l’inefficienza dei governi Crocetta e Renzi.
Vinciullo aveva replicato alle accuse di Cancelleri tacciandolo di ignoranza della vicenda ed esortandolo a documentarsi la prossima volta, prima di intervenire ”. Intanto oggi Vinciullo ha depositato, in procura, una dettagliata segnalazione per denunciare quanti in questi giorni hanno cercato di infangare – come precisa nel suo comunicato- la sua vita, la sua attività e il lavoro svolto sempre in maniera assolutamente onesta e irreprensibile. “Ho chiesto la punizione per quanti mi hanno calunniato, riservandomi di depositare ulteriore elenco, conclude Vinciullo, nel caso in cui si dovessero verificare ulteriori episodi di questa natura”.

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