«Quando avremo messo in sicurezza gli over 80, 70 e 65 si potrà dare la possibilità alle aziende di vaccinare il proprio personale e superare il concetto di classe di età», e forse pure la prenotazione. Il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha preso atto della realtà: le regioni proseguono in ordine sparso – alcune già vaccinano gli under 60, altre puntano alle isole Covid free – inutile dunque imporre direttive e priorità nazionali che entrano da un orecchio ed escono dall’altro. Non si aspetterà più di aver messo in sicurezza gli over 60 per passare alla vaccinazione di massa: basterà averlo fatto con gli over 65. Controproducente rallentare il piano vaccinale rincorrendo anziani e target prioritari che non si sono ancora prenotati, quando c’è chi scalpita: meglio aprirlo il prima possibile a tutti, se si vuole immunizzare il Paese prima che spunti qualche nuova variante o termini la protezione anticorpale ai primi vaccinati. La materia prima adesso c’è: dopo gli oltre 4 milioni di dosi Pfizer e AstraZeneca giunti a fine aprile, a maggio se ne aspettano altri 17 milioni, a giugno 30. E’ necessario proseguire al ritmo di 500mila iniezioni al giorno, e anzi velocizzarlo con i nuovi “hub” che da fine mese apriranno in aziende e farmacie, se si vuole avvicinare l’immunità di gregge, vaccinando entro settembre l’80% degli adulti. Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli Covid-19, la Sicilia spera nella zona gialla ma è ancora alto il numero dei contagi nell’Isola Pallanuoto, un positivo nello staff dell’Ortigia. La società rinuncia alla Coppa Italia