L’Etna torna a farsi sentire. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che, dalle 17.50 di ieri, è aumentata l’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est. Prosegue, quindi, l’intensa attività del vulcano. Il parossismo della scorsa notte era iniziato in un primo momento all’interno del cratere e generava discontinue e blande emissioni di cenere sull’area sommitale. Durante la notte poi il flusso lavico prodotto dall’attività al cratere di Sud-Est ha raggiunto una quota di circa 2800 m sul livello del mare. L’ampiezza del tremore vulcanico è in costante aumento ed inoltre, l’emissione di cenere è aumentata e sta ricadendo copiosa sui Comuni del comprensorio etneo. Lo “spettacolo”, ormai vissuto con angoscia dalle popolazioni dei 37 paesi etnei a turno ricoperti dalla fitta coltre di sabbia nera, è iniziato a partire dalle ore 17.17 di ieri quando gli strumenti della Sala operativa dell’Osservatorio Etneo dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) hanno registrato un aumento del tremore con correlativo incremento di attività esplosiva, cosiddetta “stromboliana”. Un’ora dopo, circa, l’attività si è trasformata in altissime fontane di lava, che hanno generato flussi lavici ancora stamani leggermente alimentati, visto che l’attività è fortemente scemata. Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli Incendi, in Sicilia continua l’emergenza. Sindacati criticano Musumeci: “Arrogante” Pesca in Sicilia, pubblicato decreto per il fermo temporaneo