Venerdì 20 settembre, alle 18, a Siracusa in via Montegrappa 14, il Presidente dell’Organizzazione Siciliana Ambientale-Generazione Futura Fabio La Ferla  chiama all’appello tutto il Consiglio Direttivo, soci fondatori, amici della città e della provincia, semplici conoscenti. Un’occasione per presentare le iniziative del nuovo soggetto sociale e,   perché non dirlo, politico. La Ferla  ha difatti sempre ribadito che le associazioni sono il motore della politica, quella vera, fatta di passione e sacrifici. Presente il team di legali, capitanati dal noto avvocato Antonio Giardina, ambientalista del foro di Barcellona, già conosciuto per le sue importanti azioni nel territorio. “Essere pragmatici è la parola d’ordine-afferma  La Ferla-, pertanto tutto il Consiglio Direttivo invita la comunità civile all’incontro di giorno 20 presso la nostra sede, ove si prospetteranno le azioni già intraprese  e da intraprendere a tutela di tutti i lavoratori. Non vogliamo sostituirci a nessun sindacato-puntualizza il presidente-anzi non credo proprio sia necessario. Vogliamo costituirci qualora sarà necessario parte civile, insieme alle tante persone che hanno subito in questo territorio massacrato. Vogliamo tutelare la salute, l’ambiente, l’occupazione, la sicurezza e non essere vittime dei ricatti occupazionali, favorendo chi ha il diritto di andare in pensione, dopo anni di lavoro usurante, possibilmente a contatto con agenti cancerogeni, uno su tutti l’amianto, cercando di far rispettare la famosa legge che ha permesso a tante persone esposte alla fibra killer di andare in pensione, anche se molte di loro oggi purtroppo non sono fra noi”. Convinto  che nella questione ambientale non si possano fare due pesi, due misure, La Ferla non si ferma.  Non è per lui solo una questione personale, fa onore alla memoria di suo padre, un amico fondamentalmente –si chiamava Concetto il papà del battagliero siracusano- strappato in età prematura alla sua famiglia dai perfidi aghi, ma anche a  tanti uomini che non avevano intenzione e non hanno voglia di lasciarci. “Ci sono cose che partono da dentro- spiega con una punta di emozione il presidente dell’Organizzazione Siciliana Ambientale-a volte poi diventano inarrestabili. Nel <<triangolo della morte>> ho perso molti giovani amici, conoscenti, figli di amici, è veramente un massacro umano, meglio non parlare poi della mia famiglia, sarebbe inopportuno. La strage che l’amianto ha causato alla mia famiglia la tengo dentro di me, ma non dimentico. Per tale ragione –conclude- La Ferla- non vogliamo assolutamente fermare le nostre azioni”.

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