Il lancio simbolico di due colombi dal sagrato della cattedrale e l’applauso dei presenti in una piazza Duomo baciata dal primo sole primaverile. In mancanza, per il secondo anno consecutivo, della breve processione fino alla chiesa della Badia, sono stati il vescovo ausiliario di Messina, Cesare Di Pietro (che stamattina ha presieduto il pontificale di Santa Lucia) e l’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto, a “liberare” verso il cielo di Siracusa due quaglie, simbolo della festa del patrocinio della vergine e martire siracusana. Accanto a loro Pucci Piccione, presidente della deputazione della cappella di Santa Lucia, il prefetto Giusy Scaduto e il sindaco Francesco Italia. All’Eucarestia ha preso parte anche l’arcivescovo emerito di Siracusa, monsignor Giuseppe Costanzo. Le offerte raccolte durante la messa di stamattina saranno destinate a Francesco Germano, il bambino investito qualche anno fa sulle strisce pedonali e per il quale il papà Antonio, berretto verde, ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma online gofoundme. Il ragazzino infatti dovrà subire un intervento chirurgico a Roma per riacquistare la piena mobilità.

“Santa Lucia ci invita ad abbandonarci ancora con fiducia filiale alla mano provvida del Padre celeste – ha detto monsignor Di Pietro durante l’omelia – credendo fermamente nel nome del figlio suo Gesù Cristo e amandoci fraternamente secondo il precetto che ci dato”. Da qui l’esortazione a scegliere Gesù, “come fece Santa Lucia, perché è questione di vita o di morte. Il discepolo di Gesù e colui che rimane saldamente legato il lui in un rapporto di amore e in un radicale coinvolgimento di vita. Per essere cristiani occorre vivere in lui fino a fissare in lui la propria abitazione, dimorando nella sua parola. E’ un percorso lungo e faticoso, in cui siamo chiamati a perseverare per tutta la vita”. Tra i momenti più attesi dell’ottavario, che si concluderà domenica prossima, l’appuntamento di martedì sera con il collegamento in videoconferenza con Antonia Salzano, la mamma del beato Carlo Acutis che testimonierà le virtù di un ragazzino deceduto nel 2006 a 15 anni e già salito agli onori degli altari.

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