Presentati stamane alla stazione ferroviaria di Noto, i lavori per il ripristino della linea ferrata , Noto- Pachino. Nell’occasione erano presenti il direttore generale della Fondazione FsItaliane, Luigi Cantamessa ed il sindaco della città barocca, Corrado Figura. Assente, poiché non invitata, la sindaca di Pachino, Carmela Petralito.

Si è discusso dell’apertura dell’opera infrastrutturale che collegherà i due Comuni del Siracusano, attraversando il Val di Noto.

La vecchia ferrovia venne dismessa nel 1986.

La tratta è conosciuta, pure, con il nome della “Ferrovia del vino” e segue un tracciato che parte da Noto, capitale del barocco, puntando verso il mare all’altezza delle stazioni di Noto Marina e Noto Bagni. Allontanandosi dalla costa, la linea entra nell’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e della Villa romana del Tellaro, per poi raggiungere la riserva naturale e oasi faunistica di Vendicari, nel territorio di Marzamemi. La ferrovia prosegue costeggiando la grotta di Calafarina, sito archeologico di notevole importanza, per fermarsi, infine, a Pachino.

E la sindaca di Pachino, Carmela Petralito ha scritto al direttore generale, esprimendo tutto il proprio rammarico, in rappresentanza della città, per le scelte effettuate nell’organizzazione della cerimonia di presentazione dei lavori propedeutici alla riapertura della linea ferroviaria Noto-Pachino. Cerimonia che, secondo la prima cittadina, “non vede un adeguato coinvolgimento della mia comunità cittadina, come è confermato dalla grafica degli inviti e dal comunicato stampa ufficiale. Entro il 2025 avremo la Noto – Pachino ma in alcun modo compare infatti la nostra città nella presentazione odierna. Pachino – ricorda Petralito – ha a lungo rappresentato la stazione più meridionale delle ferrovie italiane.
Solo dopo numerose istanze popolari e manifestazioni di piazza, Pachino ottenne, a suo tempo, la realizzazione della tratta di collegamento con Noto, che costituì un evento di rilevanza storica per tutta la zona sud della provincia di Siracusa, fino ad allora tagliata fuori da collegamenti ferroviari.
La stazione di Pachino-prosegue Carmela Petralito – rivestiva un’importanza notevolissima non solo dal punto di vista economico-sociale ma anche simbolica, tale da essere scelta dalle Ferrovie per iniziative come quella che collegò idealmente, nel 1960, le stazioni più nord, quella del Brennero, con quella più a sud, proprio quella della mia città, con gradito scambio di doni e girotondo dei nostri bambini intorno all’albero di Natale, ricevuto dall’Alto Adige. Essere sostanzialmente esclusi come comunità cittadina dall’importante cerimonia odierna- conclude il sindaco- mortifica le aspettative della città di Pachino e non per un provinciale campanilismo ma perché intendiamo essere protagonisti delle scelte che ci riguardano e non semplici comparse”.

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