Nuova compagnia, nuovi pupi, nuovi fondali e nuove idee: il Teatro dei pupi di Siracusa riparte con una messinscena fastosa e faraonica, “Cavalleria rusticana”. E l’antico sogno dell’indimenticato puparo Alfredo Vaccaro, diventa realtà.

L’ultimo sogno del compianto puparo Alfredo Vaccaro, morto nel 1995, da ieri sera è realtà. È stato un grande successo “Cavalleria rusticana”, lo spettacolo di riapertura – dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza sanitaria – andato in scena al Teatro dei pupi Alfeo di Siracusa. Un grande debutto in ogni senso. Il puparo Alfredo Mauceri, nipote omonimo di Alfredo Vaccaro, nonché regista dello spettacolo, ha infatti ripreso le attività del suo teatro con una nuova compagnia, nuovi pupi, nuovi fondali e nuove idee sotto l’egida de “La compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri” (di cui oggi fanno parte Salvo Canto, Sara Cilea, Massimo Tuccitto e Arianna Vinci), che da ventidue anni porta avanti il teatro dei pupi a Siracusa.

Cavalleria Rusticana, lo spettacolo di apertura del teatro dei pupi Alfeo – che si alternerà allo spettacolo tradizionale “L’inganno di Angelica” – è una messinscena fastosa e faraonica: tre ponti di manovra, scenografie 3D, un rinnovato impianto sonoro e un nuovo corredo di attrezzerie sceniche. Un taglio netto con il passato per ridare nuovo risalto al teatro nel rispetto della tradizione siciliana dei pupi.

Lo conferma il direttore artistico de “La compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri”, Alfredo Mauceri: “Sono fiero e onorato di esaudire l’ultimo sogno di mio nonno. Sono anni che lotto per portare avanti la tradizione nonostante ciò che è successo lo scorso anno, un momento che ha minato la continuità del teatro. Ma grazie all’appoggio della mia ex-moglie, di mia figlia e di tutti gli amici onesti che mi circondano, il teatro dei pupi non è morto. Anzi, si è rinnovato e guarda al futuro e a tanti nuovi progetti che ci accompagneranno nei prossimi anni. Mio nonno non riuscì a mettere in scena questo spettacolo ma oggi onoro la sua memoria e con orgoglio porto il suo nome”.

Nel 1983, Alfredo Vaccaro concepì infatti l’idea di mettere in scena “Cavalleria Rusticana”, in seguito all’acquisto di un disco in vinile su cui era registrata l’opera musicata da Mascagni. Alfredo Vaccaro spesso si lasciava influenzare dall’ascolto di brani musicali di vario genere che sovente suggerivano sequenze teatrali e a volte, come in questo caso, un’intera rappresentazione. L’impostazione scenografica prese spunto dalle immagini riprodotte sulla copertina del disco e da alcune stampe che lo stesso Vaccaro aveva ritagliato da libri e riviste. L’idea originale era quella di utilizzare alcuni brani estratti dall’opera lirica inserendoli all’interno dello spettacolo, le cui vicende si sarebbero arricchite di una colonna sonora di tutto rispetto. Il fratello Rosario Vaccaro realizzò nel suo laboratorio di Vicolo dell’Ulivo i pupi per lo spettacolo: i personaggi principali e le altre comparse. Ogni costume seguiva un’impostazione generale ben definita, ma la tavolozza dei colori spaziò dal rosso fuoco per Lola al blu, colore che infonde rassicurazione e tranquillità, di ‘Gna Nunzia. Alfredo Vaccaro voleva mettere in scena uno spettacolo di grande impatto scenografico, tant’è vero che i pupi avrebbero occupato ogni spazio utile dell’area scenica visibile dallo spettatore, dal proscenio al retro del ponte di maneggio. Gli sforzi economici e fisici per mettere in atto il progetto furono tanti ma lo spettacolo, pronto per essere messo in scena, non fu mai rappresentato. Alfredo Vaccaro aveva sottovalutato l’onere economico che i due fratelli avrebbero dovuto corrispondere alla Siae per utilizzo dell’opera di Mascagni. Così i fratelli Vaccaro decisero a malincuore di abbandonare il progetto e tutto fu accantonato.

Oggi, grazie agli sforzi economici de “La compagnia dei pupari”, questo ultimo desidero prende vita. E lo fa, a partire da ieri sera e fino al 31 agosto, tutti i giorni, esclusa la domenica, al Teatro Alfeo di via della Giudecca, nel cuore di Ortigia. Le repliche di “Cavalleria rusticana” sono in programma il lunedì, il mercoledì e il venerdì alle 18; il martedì, il giovedì e il sabato alle 21. “L’inganno di Angelica” è invece in programma il lunedì, il mercoledì e il venerdì alle 21; il martedì, il giovedì e il sabato alle 18.  

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