L’influenza continua a registrare numeri da record (in negativo) in tutta l’Italia.

I casi aumentano giorno dopo giorno, costringendo milioni di italiani a letto proprio in prossimità delle festività natalizie.

Spesso si pensa che siano gli starnuti improvvisi o la tosse insistente di alcuni “untori” a diffondere il virus dell’influenza. Anche, ma non solo: secondo uno studio dell’Università del Maryland è sufficiente respirare per favorire la circolazione dei patogeni.

Le persone contagiate emettono aerosol infettivi (minuscole goccioline disperse in gas, che rimangono a lungo nell’aria) anche senza tossire o starnutire, soprattutto nei primi giorni di malattia. Ecco perché sarebbe meglio si isolassero per qualche tempo da contesti in cui potrebbero venire a contatto con altre persone.

Oltre alle comuni precauzioni per cercare di non ammalarsi – lavare spesso le mani e le superfici, evitare di stare accanto a persone influenzate – e sarebbe bene, conclude lo studio, migliorare i sistemi di ventilazione di scuole, uffici e ospedali. E lasciare che chi prende l’influenza, almeno nei primi giorni, possa restare a casa.

“Sono i numeri peggiori degli ultimi 15 anni“, ha sentenziato Walter Ricciardi, presidente della fondazione “Italia in salute”.

Tra le conseguenze, purtroppo, vi è anche la folle corsa nelle farmacie, letteralmente prese d’assalto nelle ultime settimane.

Così medicinali per curare i sintomi comuni di raffreddore, tosse e mal di gola, a causa dell’alta richiesta, cominciano a scarseggiare all’interno dei magazzini di tutta la penisola.

A mancare, in particolare, sarebbero ibuprofene, antipiretici, spray per il mal di gola, ma anche antibiotici e cortisoni.

La causa di ciò, come detto, è primariamente il boom di contagi registrato in Italia, con numeri tremendi, come non accadeva da tempo.

Oltre a questo, tuttavia, ci sarebbero anche problemi legati alla produzione dei medicinali.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha lanciato l’allarme, segnalando la carenza nelle farmacie di ben 3.128 medicinali (tra cui quelli anti-influenzali) a causa di temporanea indisponibilità o difficoltà produttive.

In particolare, a pesare sulla produzione sarebbero l’aumento dei costi dei materiali di confezionamento( come vetro e alluminio), nonché la difficile reperibilità di principi attivi.

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