Il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata, dalla parte dei sindaci delle comunità delle zone montane che, anche tramite un presidio permanente, in corso da oltre due mesi allo svincolo di Irosa lungo la A19, chiedono l’approvazione della legge per l’istituzione delle Zfm (Zone franche montane) in Sicilia, ferma al Senato.

La parlamentare Cannata è infatti stata la relatrice della Legge voto sulle Zone franche montane, votata oltre un anno fa dall’Ars “dopodiché – spiega la componente della commissione Attività produttive –  la parola sarebbe dovuta passare al legislatore nazionale che, da allora, non ha dato alcuna risposta”. 

Da componente della III commissione Attività produttive, la parlamentare Cannata aveva seguito costantemente l’iter della Legge voto con diverse interlocuzioni con il Comitato promotore delle Zfm per rivendicare agevolazioni nonché aiuti fiscali e tributari con l’obiettivo di arginare la desertificazione socio-economica e lo spopolamento dei comuni montani siciliani, in forte crisi. 

“Tra l’altro – aggiunge l’on. Cannata – nell’ultima riforma degli Enti locali, votata dall’Ars, a sostegno delle piccole comunità, è stato previsto che nei Comuni con meno di 5mila abitanti i sindaci potranno essere eletti per tre mandati consecutivi anziché per due, proprio per agevolare la continuità di percorso di quei primi cittadini che hanno ben operato nei piccoli centri che rischiano lo spopolamento”.

“E adesso – conclude la parlamentare di Fratelli d’Italia – seguirò con particolare attenzione l’iter di un articolo della finanziaria approdata in Ars che si propone di stare al fianco dei piccoli centri delle aree interne con misure di sostegno alla crescita demografica tramite, per esempio, bonus per ogni nascita, ma anche attraverso la promozione e il sostegno ad attività economiche, sociali, ambientali e culturali, a partire dalle imprese artigiane e dagli antichi mestieri, nonché attraverso iniziative di tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, rurale e storico-culturale custodito in questi Comuni. L’impegno di spesa è di otto milioni di euro”.

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