Risultato immagini per marina militare subacquei a siracusa

Da inizio anno, i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Augusta, hanno condotto numerose operazioni subacquee nelle acquee antistanti la Sicilia per neutralizzare un totale di 276 ordigni esplosivi.

Le segnalazioni sono arrivate dalle Prefetture di Siracusa, Trapani e Agrigento da parte di privati cittadini per denunciare la presenza in mare di diversi oggetti riconducibili ad ordigno esplosivi.

Ci sono volute circa tre settimane gli uomini del GOS per ripristinare la sicurezza negli specchi d’acqua di:

–        Punta Secca, nel comune di Santa Croce Camerina (RG), sono stati rinvenuti e distrutti 131 proiettili di piccolo calibro a pochi metri dalla spiaggia;

–        Cassibile (SR) e porto di Siracusa sono stati rimossi e neutralizzati 66 proiettili di piccolo calibro, 19 di medio calibro e 2 di grossi calibro, 30 bombe a mano, 20 bombe da fucile, 8 spolette e 3.700 munizioni per armi portatili. Il materiale esplosivo è stato rinvenuto a 2 metri di profondità ed a circa 5 metri dalla costa.

Tutti gli ordigni ritrovati, risalenti alla seconda guerra mondiale, sono stati rimossi e trasportati in zone di sicurezza, individuate dalle competenti Autorità Marittime, dove i Palombari di Comsubin hanno potuto neutralizzarli attraverso le consolidate procedute, in uso al Gruppo Operativo Subacquei, tese a preservare l’ecosistema marino.

Al termine dell’operazione, il comandante del Nucleo S.D.A.I. di Augusta, Tenente di Vascello Marco Presti, ha dichiarato: “Occorre ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti simili, che tutti i manufatti ritrovati possono essere molto pericolosi e, pertanto, non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, per consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin e rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare”.

Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.

Chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, non deve in alcun modo toccarli o manometterli, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alle autorità di polizia competenti.

Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 72.000 ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal 1° gennaio 2020 sono già 6.950 i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 5.659 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm.

Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del Comsubin rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

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