Siracusa. Caldaia guasta al Tribunale, battono i denti giudici e personale  – SiracusaOggi.it

IL GIP del Tribunale di Siracusa, Tiziana Carrubba, accogliendo in pieno la richiesta della Procura della Repubblica di Siracusa, ha emesso un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un soggetto di Pachino nei cui confronti sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di rapina aggravata, commessi, in data 14 agosto 2020, rispettivamente in territorio di Pachino e Melilli, in danno di due esercizi commerciali.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, Donata Costa, hanno portato, in data 12 settembre 2020, gli uomini del Commissariato di Pachino e della locale Stazione dei Carabinieri ad eseguire la misura a carico di Vittorio Piazzese, di anni 23, domiciliato a Pachino.

L’ordinanza di applicazione della misura cautelare giungeva all’epilogo di una delicata attività investigativa condotta da personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pachino e della locale Stazione dei Carabinieri, a seguito di due distinte rapine commesse, in data 14 agosto 2020, da una persona armata di coltello, a distanza di poche ore l’una dall’altra, in danno di due supermercati, uno a Pachino in Via Mascagni e l’altro a Melilli in contrada Spalla, ove veniva asportata rispettivamente la somma di euro 500,00 e 600,00 euro circa.

Gli elementi di prova raccolti nel corso delle indagini evidenziano un quadro accusatorio di assoluta gravità indiziaria in ordine ai fatti contestati, che si fondano sulle scrupolose attività di indagine svolte dal Commissariato di P.S. di Pachino e dai Carabinieri di Pachino.

Rilevanti nel complesso dell’indagine sono stati le immagini di videosorveglianza degli esercizi commerciali che hanno ripreso le fasi antecedenti, concomitanti e susseguenti al delitto. I risultati conseguiti dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Pachino e dei Carabinieri di Pachino hanno messo in luce un vero disegno criminoso architettato da Vittorio Piazzese, in cui l’indagato, peraltro, tra un evento e l’altro, adottava anche l’astuzia di cambiarsi di abito per sviare le indagini.

Al termine delle incombenze, l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Cavadonna, a disposizione dell’A.G..

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