“Abbiamo deciso di sospendere l’occupazione del consiglio comunale a Pachino”. E’ quanto scrivono Giuseppe Gambuzza (Presidente del Consiglio Comunale) e i consiglieri comunali Barbara e Davide Fonterrè, Ruggero Lupo, Angelo Pantoni ed Emiliano Ricupero
Giuseppe Gambuzza (Presidente del Consiglio Comunale) Barbara e Davide Fonterrè, Ruggero Lupo, Angelo Pantoni ed Emiliano Ricupero.

“Ieri nell’assemblea – dichiarano -da noi convocata, L’A.S.P. ha garantito la copertura dei turni rimasti senza presenza medica.
Abbiamo ottenuto dunque una prima risposta, di certo limitata e precaria, all’emergenza sanitaria della nostra
città’, posta drammaticamente in luce dalla morte di un nostro concittadino.
Abbiamo portato fortemente l’attenzione sul deserto sanitario locale’, intensificando, con l’occupazione del
Consiglio, le manifestazioni di denuncia condotte negli ultimi mesi.
Ora ci prepariamo ad incontrare a Palermo l’Assessore Regionale e dunque a lavorare, con le amministrazioni
e i sindaci dei Comuni limitrofi , alla piattaforma di richieste da sottoporre alla Regione.
Istituiremo in Consiglio Comunale un Comitato permanente per la sanità, che controllerà il rispetto degli
impegni, terrà un faro acceso sulle problematiche sanitarie, elaborerà soluzioni e proposte.
Lo faremo in un quadro, sia chiaro, difficilissimo e disastroso, incancrenito da anni di cattiva gestione a tutti i
livelli di responsabilità’, locale, regionale, nazionale, sia tecnica che politica.
Ieri il Consiglio Comunale occupato ha ospitato molti cittadini, istituzioni, deputati regionali: sono intervenuti
i familiari del nostro concittadino morto proprio quando mancava un medico al P.T.E.
Li ringraziamo per la dignità, la forza e la lucidità della loro testimonianza e della loro denuncia.
Non sappiamo se su questo evento tragico si apriranno scenari giudiziari.
Ma sappiamo che il tema della sanità è diventato uno scacchiere di potere politico, il cui gioco ha infine travolto
gli obiettivi del servizio: curare le persone e salvare vite”.
“Continueremo a lavorare e a combattere – concludono -per servizi sanitari all’altezza della nostra dignità di cittadini”.

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