L’Ortigia esce sconfitta da Savona e con un punteggio 7-2 che riduce al lumicino le speranze dei biancoverdi di continuare il percorso in Euro Cup. Al ritorno, servirà un’impresa che, nelle attuali condizioni della squadra, sembra impossibile. I biancoverdi oggi faticano in difesa, soprattutto a uomini pari, mentre in avanti sono caotici e imprecisi. I liguri aprono subito con la doppietta di Durdic e sprecano l’occasione per il terzo gol, grazie a Tempesti che para un rigore allo stesso Durdic. Il tris arriva però poco più tardi con Panerai. L’Ortigia rivede i fantasmi di Trieste, ma questa volta la reazione sembra esserci: Gorrìa Puga, in superiorità, allo scadere del primo parziale, realizza il 3-1. Nel secondo tempo, è Andrea Condemi, ancora a uomo in più, a piazzare il gol del -1. Sembra il segnale di una possibile rimonta, ma poco dopo, la coppia arbitrale assegna un cinque metri ai padroni di casa, tra le proteste dei biancoverdi. Questa volta va Rizzo a concludere e battere Tempesti. Nemmeno un minuto dopo, ancora Durdic, sfruttando l’uomo in più, allunga sul 5-2, con cui si va all’intervallo lungo. Il terzo tempo mette in mostra i problemi attuali dell’Ortigia in fase offensiva: i biancoverdi infatti difendono molto bene, ma non riescono a ripartire con velocità e con ordine. I ragazzi di Piccardo sembrano stanchi e in avanti peccano spesso di lucidità. L’unico gol del tempo lo segna Savona, con Rocchi che porta i liguri sul 6-2. Nell’ultima frazione l’Ortigia prova a spingere, ma i suoi tentativi si scontrano con un mix di sfortuna e imprecisione, oltre che con le parate di un ottimo Nicosia. Dall’altra parte, anche Tempesti para tutto, ma deve cedere di fronte al tiro ravvicinato di Patchaliev. Finisce 7-2, risultato che appare molto difficile da ribaltare per i biancoverdi nella sfida di ritorno.

Nel dopo partita, coach Stefano Piccardo sottolinea gli errori commessi dalla squadra, soprattutto in fase offensiva: “Oggi abbiamo sbagliato tantissime conclusioni individuali, direi che l’attacco è da rivedere. Ma anche in fase difensiva abbiamo preso alcune espulsioni evitabili, frutto del fatto non ci siamo sacrificati come avevamo detto. Sicuramente, in difesa a tratti abbiamo fatto meglio che a Trieste, mentre davanti abbiamo lavorato male, con tante letture e tanti passaggi sbagliati, anche in momenti determinanti, affrettando spesso le conclusioni, soprattutto in superiorità numerica quando avevamo la possibilità di sfruttare l’ultimo passaggio. Ho visto troppa voglia di risolvere la partita individualmente. Sicuramente, tutto quello che è successo ci ha tolto un po’ di sicurezza, ma al di là di questo noi oggi non abbiamo segnato per due tempi ed è qualcosa che non può capitare e che in partite di andata e ritorno incide molto. Va detto anche che abbiamo perso due gare con due delle squadre più forti in Italia, ma ora dobbiamo lavorare e pensare a giocare il ritorno, tra due settimane, con l’idea di fare risultato, senza fare calcoli, perché nello sport non si sa mai cosa può succedere ”.

Molto deluso il capitano dell’Ortigia, Christian Napolitano, che a caldo fa una durissima autocritica: “Savona oggi ha meritato, noi invece dobbiamo passarci una mano sulle coscienza sia per questa gare che per quella di Trieste Arriviamo a questi appuntamenti sempre con qualche problema. Evidentemente non siamo ancora pronti mentalmente per certe cose. Forse sbaglio io qualche cosa, forse non riesco a dare la giusta grinta e la giusta rabbia ai i ragazzi, pertanto mi assumo la responsabilità come capitano. Quest’anno stiamo pagando dazio, perché forse ci siamo convinti di qualcosa che ancora non esiste. Forse abbiamo dimenticato che dobbiamo essere umili e lavorare. Ci possiamo mettere in mezzo tutto quello che sappiamo, la piscina fredda, gli allenamenti in altri luoghi, ma questo non ci giustifica. La società fa sacrifici immensi per noi e io oggi mi vergogno delle ultime due prestazioni, che non ripagano il club di questi sacrifici. Ci metto la faccia io per primo, come capitano. Mi dispiace molto per i tifosi, per la gente che ci segue e forse ci credeva più di noi, sono molto amareggiato, non sono mai stato così amareggiato nella mia carriera come in questo momento”.

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