Primi effetti positivi del Pnrr in Sicilia. Rispetto ai bandi di gara pubblicati nell’Isola annualmente per un importo totale medio di 1 miliardo di euro (salito a 3,9 miliardi nel 2020 e a 2,5 miliardi nel 2021), l’Ance Sicilia nella bozza dell’Osservatorio sulle costruzioni ha rilevato nel 2022 un boom di bandi pubblicati (2.128) per 10,5 miliardi di euro (+309% sul 2021, +905% sul 2016), di cui 595 opere per 6,5 miliardi bandite fra novembre e dicembre. E, nonostante le polemiche sulle difficoltà tecniche degli enti locali a utilizzare i fondi del Pnrr, nell’anno 2022 ben 1.895 gare per 766 milioni sono state di importo sotto la soglia dei 2 milioni di euro, in buona parte provenienti dalle pubbliche amministrazioni territoriali, che in totale ne hanno bandite 1.249.

Però per la prima volta ciò non si traduce in una buona notizia per le imprese edili siciliane. Da un lato, infatti, prosegue la tendenza delle commissioni di gara a non aggiudicare i lavori: su 1.996 gare pubblicate nel 2021 per 2,5 miliardi, ben 597 gare (29,90%) non risultano aggiudicate ad un anno di distanza, facendo perdere per strada finanziamenti per 1,1 miliardi (42,73%). Dall’altro lato, le imprese non hanno più capacità finanziaria per partecipare alle gare d’appalto: duemila di loro hanno crediti Superbonus incagliati per 1,2 miliardi con 11 mila lavoratori coinvolti, le altre che sono impegnate nei lavori per opere pubbliche sono in fortissima difficoltà perché tarda ancora l’erogazione dei rimborsi per il caro-materiali.

“Una situazione da risolvere al più presto, anche in vista dell’annunciato avvio dei lavori di costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, nell’estate del 2024, per il quale le imprese siciliane dell’Ance Sicilia chiedono l’inserimento nell’apposito decreto di una clausola per potere partecipare all’esecuzione di quest’opera in accordo con il general contractor“, si legge in una nota dell’Ance.

“Siciliani refrattari allo sviluppo, attaccati al Reddito di cittadinanza, mentre le imprese che hanno il lavoro sono ridotte con i mezzi di cantiere fermi perché non si trovano conduttori specializzati; giovani che seguono l’esempio di questi adulti e non scommettono sulle proprie capacità con “Resto al Sud” e con i concorsi banditi per sfruttare le risorse del ‘Pnrr’, mentre tanti validi talenti sono costretti a emigrare. A tutti questi e ai territori dell’Isola l’Ance Sicilia dice: Sveglia! Il Reddito di cittadinanza non durerà in eterno, basta col tendere la mano aspettando che qualcuno eroghi sussidi mascherati da lavoro! L’assistenzialismo da subito sembra comodo, ma alla lunga desertifica la nostra terra”. Così si è espresso Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, lanciando un appello al ministro delle Infrastrutture, al presidente della Regione (al quale ha inviato una richiesta di incontro con l’intera Filiera delle costruzioni) e a tutti i parlamentari “affinché, nella conversione in legge del decreto Superbonus, siano sbloccati i crediti fiscali da bonus edilizi rimasti incagliati, tramite il più semplice e immediato dei metodi, proposto da Ance e Abi: l’utilizzo dei crediti nei pagamenti con il modello F24 operato dalle banche così da liberare spazi per l’acquisizione di nuovi crediti. Inoltre, sollecitiamo l’erogazione dei rimborsi del caro-materiali. E, a proposito della giusta richiesta dei sindaci di realizzare non solo il Ponte, ma anche tutte le infrastrutture viarie e ferroviarie interne all’Isola, di istituire una ‘Task Force Sicilia’ che, tra ministero, Regione e stazioni appaltanti, intervenga per sbloccare l’aggiudicazione delle gare di cui non si ha più notizia e le oltre 400 opere incompiute censite dalla Regione”.

Imprese, Falcone: “Su appalti cambio di passo in Sicilia”

Così l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, commentando i numeri della bozza del report dell’Osservatorio Costruzioni di Ance Sicilia: “I numeri dell’Osservatorio Ance confermano il cambio di passo sugli appalti e le commesse pubbliche che, in Sicilia, abbiamo registrato nel 2022 e, in generale, negli ultimi anni. La crescita degli appalti ha dato e darà ancora slancio, nel prossimo futuro, alle imprese e al comparto produttivo dell’Isola, sostenendo l’occupazione ma anche generando benefici per la Regione. I dati, infatti, confermano che anche l’indice tendenziale di maggiori entrate per la Regione, già in risalita, promette di irrobustirsi ancora. Tale maggiore gettito potrà essere reinvestito in servizi e nuove opportunità per i cittadini“.

“Il governo Schifani ha già avviato – prosegue l’assessore – iniziative volte a garantire liquidità e sostegno alle attività imprenditoriali che vengono incontro alle aspettative di maggiore supporto che le aziende chiedono alle istituzioni. Inoltre, sono allo studio altre iniziative per rafforzare ulteriormente la capacità finanziaria delle aziende“.

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