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Il neo ministro siciliano dell’Istruzione Lucia Azzolina nell’occhio del ciclone. Neanche il tempo di giurare davanti al Capo dello Stato e neanche il tempo di essere protagonista del suo primo impegno ufficiale (in questi giorni è a Cracovia e ad Auschwitz con alcune rappresentanze di studenti italiani), che per Lucia Azzolina arrivano i primi grattacapi. A lanciare la notizia che la Azzolina avrebbe copiato una tesi per l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole superiori, è il quotidiano Repubblica. Secondo il quotidiano la neo ministra, originaria di Floridia, avrebbe copiato la tesi  è la tesi per un’abilitazione conseguita all’Università di Pisa nel 2009.  

«Non fatevi prendere in giro, non é né una tesi di laurea, né un plagio. Ho sentito tantissime sciocchezze in queste ore, d’altra parte non mi stupisce che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una relazione di fine tirocinio Ssis (scuola di specializzazione all’insegnamento secondario). Non ha mai studiato in vita sua e sarebbe strano se le distinguesse», ha affermato il ministro, rispondendo alla richiesta di dimissioni del leader della Lega. «L’unica cosa che mi dispiace è parlare qui dal viaggio della memoria ad Auschwitz. D’altra parte l’anno scorso il ministro leghista Bussetti non si è presentato, e a maggior ragione era importante che io fossi qui oggi», ha concluso. 

I commenti degli avversari politici, in particolare di quelli della Lega, sono fioccati in queste ore, primo fra tutti quello appunto di Matteo Salvini: «Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa».

“Se dovessero rivelarsi vere le accuse di Repubblica di aver plagiato testi altrui e di manuali specialistici nella propria tesi per l’abilitazione a diventare insegnante, la ministra della Scuola Lucia Azzolina dovrebbe dimettersi immediatamente. In ogni caso, venga con urgenza in Parlamento a riferire, perché quanto riportato dal giornale La Repubblica è molto grave”. Così la deputata della Lega e componente della Commissione Cultura e Istruzione, Cristina Patelli.

Per un caso simile, il M5S chiese le dimissioni della ministra renziana Marianna Madia. E adesso?

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