Ponte sullo Stretto: fallita la strada del Pnrr, si cercano altre soluzioni  per costruirlo - La Sicilia

Dopo 8 mesi di lavoro la Commissione ministeriale di esperti, voluta dall’ex ministra De Micheli, dice sostanzialmente sì al Ponte sullo Stretto, considerandola un’opera utile. Il parere favorevole è, però, per un Ponte a 3 campate piuttosto che a campata unica (soluzione adottata nel progetto “storico”). È vero che il Ponte è fuori dal Recovery Fund ma proprio di recente i presidenti della Regione Siciliana e della Regione Calabria si son detti pronti a far da soli, attingendo anche alle risorse destinate all’alta velocità.

Soddisfatto dell’esito dei lavori della Commissione l’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone Le ultime notizie che giungono da Roma ci danno ragione. Gli esperti confermano quello che sosteniamo da sempre, cioè la bontà del progetto già esistente del Ponte sullo Stretto come unica strada per scrivere una nuova storia di Sicilia e Sud Italia”. Per Falcone, però, l’idea sulla quale puntare non è quella di Italferr che è tutta ancora da impostare, ma dal progetto Eurolink che WeBuild, assieme a Sicilia e Calabria, si è detta pronta a realizzare da subito. “Un progetto chiavi in mano – assicura l’assessore siciliano – già munito dei necessari pareri e relative autorizzazioni. Il governo Musumeci chiede che non si perda più tempo, facendo anche appello alla chiara maggioranza pro-Ponte presente in Parlamento. Oggi ci sono tutte le condizioni per passare dalle parole ai fatti”. Secondo gli esperti della Commissione, invece, il Ponte a tre campate comporterebbe alcuni vantaggi: l’opera sarebbe meno esposta al vento e arriverebbe direttamente a Messina e non al pilone di Torre Faro. Scartata l’ipotesi tunnel sposata dai 5Stelle e dal vice ministro Cancelleri. La relazione, adesso, è sul tavolo del ministro alle infrastrutture Giovannini.

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