Il Comune, attraverso l’avvocato Domenico Trapanese, ha presentato ieri un ricorso alla sezione di Palermo del Tribunale amministrativo regionale contro l’accorpamento dell’istituto comprensivo “Giovanni Verga” con altre tre scuole siracusane nell’ambito del Piano di dimensionamento deciso dall’assessorato regionale dell’Istruzione.

      Nello specifico, il Comune, rappresentato dal sindaco Francesco Italia, chiede l’annullamento del decreto numero 7 del 20 gennaio scorso, nella parte in cui l’assessorato di Palermo ha soppresso l’istituto Verga per il mancato raggiungimento del numero minimo previsto di 500 iscritti per il prossimo anno scolastico. Come si ricorderà, il decreto venne emesso in anticipo rispetto alla scadenza per le iscrizioni, fissata al 31 gennaio. A quella data, il numero degli alunni le cui famiglie avevano scelto il Verga era di 512. Nel ricorso, l’annullamento del decreto, dal punto di vista giuridico, viene motivato con la violazione della legge regionale 6 del 2000 sull’autonomia scolastica regionale.

      «Come concordato nelle scorse settimane con quella comunità scolastica – afferma il sindaco Italia – proviamo a impedire l’applicazione di una decisione che da tutti viene vissuta con disagio e disappunto. Personalmente, assieme alla Giunta, ho sempre ritenuto che il Verga sia un vero e proprio presidio di legalità per la zona in cui opera e che, per tale ragione, la sua soppressione disperderebbe quel patrimonio di conoscenza e di esperienza nel rapporto con le famiglie maturato negli anni dalla direzione e dal corpo docente».

      Per tale motivo, nel 2018 l’insediamento della prima giunta comunale del nuovo quinquennio amministrativo avvenne proprio nel cortile del Verga. Per effetto della soppressione, la scuola verrebbe di fatto smembrata in quanto la sede centrale verrebbe accorpata all’istituto Martoglio,  il plesso di via Alcibiade passerebbe al Chindemi e la scuola dell’infanzia confluirebbe al Raiti.

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