“Finora non si sono verificate le condizioni” per il riconoscimento della raffineria di Priolo come area di crisi industriale complessa. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al question time alla Camera. Tuttavia, ha aggiunto, “vigilerò affinché, nell’evolversi della situazione e nel mutamento delle condizioni, il riconoscimento possa essere rivalutato anche in ragione degli effetti del conflitto bellico in atto”.

“La prospettiva, ha continuato, andrà valutata in aggiunta al possibile utilizzo di strumenti già pienamente attivi a sostegno di ricerca e sviluppo“.

Giorgetti ha, quindi, ricordato che “nell’iter parlamentare del decreto aiuti è stata prevista l’istituzione di un tavolo di coordinamento tra Mise, Mite e Mef per individuare possibili soluzioni per favorire la continuità dell’azienda“.

Sulla delicata vicenda intervengono la parlamentare di Art1-Leu, Maria Flavia Timbro e il segretario regionale di Articolo Uno Sicilia, Pippo Zappulla.

“Restiamo convinti – affermano i due – che il riconoscimento dell’Area di crisi industriale complessa rappresenti lo strumento importante di gestione e non la soluzione strutturale del processo di riconversione energetica ed ecologica dell’area industriale siracusana  ma se il Ministro Giorgetti dice di No deve  spiegare ai siciliani, a circa 10 mila lavoratori, ad un intero sistema economico ed imprenditoriale come si intende affrontare e risolvere quella che si presenta come una gravissima crisi produttiva, occupazionale, ambientale e
sociale”.  

“Di fronte alla decisione di Giorgetti – dichiarano i due esponenti di Art1 – ci aspettiamo allora da parte del ministro leghista un impegno serio e concreto per risolvere ora e subito le criticità che stanno minando l’area industriale siracusana”.
“L’interesse della Sicilia e dell’economia della provincia di Siracusa impone risposte urgenti e credibili per garantire l’operatività dì Isab-lukoil di fronte alle sanzioni al petrolio russo e per programmare la riconversione e l’efficientamento degli impianti verso la transizione, anche con impiego di fondi pubblici. Con un piano industriale vero e serio, con adeguate risorse pubbliche e private l’area di crisi industriale complessa è necessaria per garantire una indispensabile stagione di investimenti” – dichiarano Zappulla e Timbro.
“Al governo regionale – dichiarano Zappulla e Timbro – che si indigna per la risposta di Giorgetti consigliamo di informarsi bene perché il Ministro è dello stesso partito che tiene in piedi il governo regionale e, soprattutto, ricordiamo la sostanziale assenza dimostrata in questi anni di una idea pur minima di progetto e di politica industriale e ambientale per la Sicilia”.

“Su una affermazione di Giorgetti siamo d’accordo – concludono Pippo Zappulla e Maria Flavia Timbro -, “la questione è di rilevanza nazionale e impone il pieno coinvolgimento dell’intero governo ai massimi livelli”. Per quanto ci riguarda impegniamo l’intero gruppo parlamentare per attivare uno specifico e urgente tavolo nazionale e sosterremo tutte le iniziative di mobilitazione e di lotta che le organizzazioni e i lavoratori riterranno di assumere”.

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