“La salute delle comunità di Lentini e Catania viene prima di tutto”. Con queste parole i deputati regionali e nazionali del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra, Paolo Ficara, Maria Marzana, Pino Pisani, Eugenio Saitta, Stefano Zito, Giorgio Pasqua, e Giampiero Trizzino, sintetizzano il proprio “no” deciso alla creazione di un impianto di gassificazione in contrada Coda di Volpe a Lentini. Il Movimento 5 Stelle serra quindi i ranghi contro il progetto presentato dalla Sicula Trasporti che vorrebbe sviluppare, tra le province di Catania e Siracusa, un impianto per incenerire i rifiuti. Dopo le mozioni presentate dalla consigliera comunale di Lentini Maria Cunsolo e dal gruppo consiliare M5S di Catania, che fanno il paio con quelle presentate anche a Scordia e Carlentini, a segnare in maniera ancora più forte il passo e il dissenso contro il progetto c’è anche la deputazione regionale e nazionale a 5 Stelle. I parlamentari del Movimento hanno seguito da tempo la vicenda a stretto contatto con i consiglieri comunali del territorio, sostenendone le azioni politiche e la contrarietà verso la realizzazione dell’impianto. “Il problema dei rifiuti in Sicilia – affermano – non si può affrontare in questo modo. Da sempre il Movimento 5 Stelle ha chiesto una svolta green anche per quanto riguarda questo settore, e la creazione di un gassificatore non va di certo in questa direzione”. La discarica della famiglia Leonardi, la più grande della Sicilia orientale, è un bacino in cui conferiscono buona parte dei comuni siciliani, circa 290. Proprio per questo il gruppo imprenditoriale ha già ottenuto dalla Regione Siciliana 3 ampliamenti ed è in attesa di ottenere le autorizzazioni per la creazione di altre 3 nuove vasche per un totale di oltre 4 milioni di metri cubi, che consentirebbe all’azienda di poter continuare a lavorare per almeno altri 5 anni. “Un periodo che potrebbe diventare ancora più lungo – proseguono i parlamentari – se la Regione e i Comuni decidessero di puntare con forza sulla raccolta differenziata, con lo sviluppo di cicli virtuosi e piattaforme di riciclo. Ma questo Governo, figlio di una vecchia politica, sembra voler perseguire su quella linea che da vent’anni a questa parte si è dimostrata fallimentare”. E ad accertarlo ci sono i dati sulla differenziata nel 2019 forniti dal dipartimento acqua e rifiuti. Catania è ferma all’11%, Messina è al 23, Siracusa sfiora appena il 30 e Palermo non arriva nemmeno al 20. Insomma i 4 maggiori comuni dell’isola sono in sofferenza. “Questa è la cartina al tornasole di ciò che non è mai stato fatto nel campo dei rifiuti – tuonano i deputati – E la creazione di un gassificatore sarebbe una toppa ancora peggiore del buco”. I deputati del Movimento 5 Stelle sollevano infine perplessità sulle poche indicazioni fin qui emerse sulle caratteristiche dell’impianto e sul luogo in cui questo dovrebbe sorgere. “Non è chiara – spiegano – né la quantità di rifiuti in entrata né la loro provenienza, così come contestiamo il luogo scelto. L’impianto, nelle intenzioni dell’azienda, dovrebbe sorgere tra l’oasi del Simeto, l’area protetta dei Pantani Gelsari e la Azp (Zone di Protezione Speciale) Biviere di Lentini. A quasi 2 km sia dall’impianto di biostabilizzazione (di proprietà della “Sicula Trasporti”) in contrada Vaccarizzo, sia dalla discarica di Grotte S. Giorgio. Inoltre non è specificato quali siano le quantità di syngas, di vapore e di elettricità prodotti. Il nostro è un no deciso e motivato e, se necessario, faremo le barricate politiche in tutte le sedi istituzionali, da Roma a Palermo, affinché il territorio al confine tra Siracusa e Catania non diventi la discarica e l’inceneritore di tutti i rifiuti siciliani”. Siracusa, 29 maggio 2020Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli AVOLA. SVOLTA NELLE INDAGINI PER IL FERIMENTO A COLPI D’ARMA DA FUOCO DI UN GIOVANE: PROBABILE GESTO AUTOLESIONISTA. ROSOLINI. IL LITIGIO FINISCE CON UN ACCOLTELLAMENTO: TUNISINO DENUNCIATO DAI CARABINIERI