La Prima Commissione Affari Istituzionali dell’Ars ha esitato oggi la proposta di legge che ripristina l’elezione diretta del presidente, della giunta e dei consiglieri provinciali, “mettendo così fine – sottolinea il presidente della Commissione, Ignazio Abbate – ad una esperienza fallimentare come quella voluta dal governo Crocetta nel 2014 quando si decise di abolire l’ente intermedio provinciale”. “I siciliani – aggiunge – torneranno a scegliersi i propri rappresentanti istituzionali mettendo fine ad un lunghissimo periodo di commissariamento che ha prodotto solo disservizi senza minimamente avvicinarsi a quel tanto decantato risparmio che era stato alla base della decisione di abolirle”. “Sono grato a tutti i componenti della Commissione, ai colleghi parlamentari sia di maggioranza che di opposizione per aver sposato sin dall’inizio questa svolta epocale – prosegue Abbate – Con il ritorno delle Province torneranno servizi fondamentali quali la manutenzione delle strade o la cura dell’edilizia scolastica, per fare due esempi. I cittadini, probabilmente già la prossima primavera, riacquisiranno un diritto fondamentale come quello di scegliersi i propri rappresentanti istituzionali e avere un punto di riferimento essenziale. Il ritorno della Provincia rappresenta inoltre un punto fondamentale nel programma del presidente Schifani che ha inteso così ripristinare il punto di raccordo tra la Regione e gli enti locali”. In Sicilia il ritorno delle Province Ma andiamo con ordine. Nel dettaglio, le Province saranno sei, più le tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina; il progetto di riforma individua gli organi di governo e la loro composizione, introducendo la figura del consigliere supplente; stabilisce le quote rosa nelle liste, con almeno un quarto delle candidature riservato a donne; prevede la doppia preferenza di genere, come nei Comuni; introduce il collegio unico per l’elezione del presidente della Città metropolitana e della Provincia, la divisione della circoscrizione elettorale in collegi per l’elezione dei consiglieri provinciali, in modo da dare adeguata rappresentanza a tutti i territori. Come saranno composte le Province Per le province con popolazione superiore al milione di abitanti sono previsti 36 consiglieri e massimo 9 assessori; per quelle tra cinquecentomila e un milione di abitanti, 30 consiglieri e fino a 7 assessori, mentre quelle con meno di 500.000 abitanti potranno eleggere 24 consiglieri e le giunte avranno massimo sei assessori. Il Ddl fissa le competenze dei nuovi organismi. Ddl Province atteso da esame Commissione Bilancio e Ars Adesso il ddl sulle Province passerà all’esame della Commissione Bilancio e poi dell’Ars. “Finalmente – affermano i due componenti della I Commissione in quota Fratelli d’Italia, Giusi Savarino e Marco Intravaia – sarà reintrodotto il voto diretto, restituendo ai cittadini la parola che era stata loro negata dalla nefasta abolizione delle Province voluta dal governo Crocetta all’insegna della demagogia e che ha comportato pure gravi ricadute sui servizi”. In base alla norma approvata in I Commissione si dovrebbe andare al voto nella sessione ordinaria primaverile, dal 15 aprile al 30 giugno. “Inoltre – aggiungono Savarino e Intravaia – sono previsti collegi da 60 a 120mila abitanti, in modo da garantire una notevole rappresentanza territoriale. In aula riproporremo la figura del consigliere supplente. Monitoreremo l’applicazione del decreto assessoriale che disporrà maggiori competenze in tema di acque e rifiuti”. Schifani: “Bene ok Commissione Ars a ddl province” “Un altro importante appuntamento rispettato dalla maggioranza. La riforma delle Province, con la reintroduzione dell’elezione diretta, rappresenta un obiettivo del programma di governo. Un nuovo modello istituzionale essenziale per la migliore gestione del territorio. Sono certo che alla ripresa dei lavori, anche l’Aula, nel rispetto delle regole parlamentari e della dialettica politica, approverà la riforma attesa da anni”. Così il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani esprime compiacimento per l’approvazione da parte della prima commissione all’Ars del disegno di legge governativo sulle ex Province. Navigazione articoli Regione, Galvagno: “Finanziaria entro il 2023. Taglio al RdC? Non è mancanza di rispetto” Manca il numero legale, Consiglio comunale rinviato a domani per l’elezione del presidente