Simulatori d’impatto e di ribaltamento, percorsi da fare con occhiali speciali che simulano la guida in stato di ebrezza ma anche simulazioni di primo soccorso, tende di decontaminazioni ambientali e un posto medico avanzato: questo è stato il villaggio Anpas alla Capitaneria di Porto di Siracusa.
L’associazione nazionale di pubbliche assistenze ha scelto la Sicilia e in particolare Siracusa per dare il via al progetto “Guida per bene” finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociale che proseguirà con altre 13 tappe in tutte le regioni d’Italia.
A tagliare il nastro di questo villaggio della solidarietà il prefetto di Siracusa Giusi Scaduto, il sindaco Francesco Italia, il capo dipartimento regionale di protezione civile Salvo Cocina e il presidente nazionale di Anpas Fabrizio Pregliasco.
Non solo sanità e protezione civile, i volontari delle pubbliche assistenze con questo progetto vogliono diffondere buone prassi da attuare quando si è alla guida, il motivo è semplice: spesso sono proprio loro a prestare i primi soccorsi nei momenti subito dopo un incidente e sono loro a vedere giornalmente cosa può succedere quando si guida distrattamente o sotto effetto di sostanze.
In piazza IV novembre, a Siracusa, oltre 300 volontari da tutta la Sicilia in rappresentanza dei 5000 volontari iscritti nelle 52 pubbliche assistenze siciliane che oggi si rivedono in presenza dopo oltre un anno e mezzo di impegno nei drive – in per i tamponi, negli hub vaccinali ma anche di servizi per sostenere le persone sole, gli anziani e i positivi al covid impossibilitati a uscire da casa e a cui i volontari consegnavano farmaci e spesa.
Una vera festa che ha visto anche l’inaugurazione di una cucina mobile da campo che da oggi entrerà a far parte della colonna mobile di protezione civile di Anpas e che è stata donata dal distretto Lion Sicilia con una partecipazione del Gruppo Arena.
“È emozionante rivederci dopo tutto questo tempo di incontri dietro uno schermo – esordisce Fabrizio Pregliasco, presidente nazionale di Anpas – il covid non è ancora finito ma lo sforzo di vaccinazione fatto, anche qui in Sicilia, ci sta dando la prova che solo così possiamo superare questo momento difficile. Abbiamo bisogno anche di una maggiore consapevolezza del rischio da parte di tutti i cittadini.”
A ringraziare i volontari al termine della giornata il Prefetto di Siracusa: “Il terzo settore, le pubbliche assistenze intese come mutuo soccorso ci hanno aiutato a gestire questi mesi complicati, a loro la gratitudine delle Istituzioni”.

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