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La procura militare di Roma ha aperto un nuovo fascicolo sulla morte di Emanuele Scieri, 26enne siracusano, parà militare di leva, il cui corpo fu trovato il 16 agosto 1999 nella caserma “Gamerra” di Pisa, tre giorni dopo il decesso, ai piedi della torre di asciugatura dei paracadute.

Il primo atto di questa indagine riguarda Alessandro Panella, 40 anni di Cerveteri, invitato prima a comparire nella caserma dei carabinieri della città di residenza, dove gli è stato chiesto di prestare il consenso ad un tampone salivare per il campionamento di Dna. Consenso che l’ex caporale ha negato. Adesso però il tribunale militare ha disposto il prelievo coattivo di campioni biologici per Panella.

La procura militare sulla vicenda si era fatta avanti già nelle settimane scorse quando aveva chiesto la trasmissione degli atti “per competenza e giurisdizione” a quella pisana. Una richiesta basata sul fatto che i presunti autori del fatto e la vittima all’epoca erano militari e che tra di essi c’era differenza di grado (tutti superiori in comando rispetto alla vittima): in questo caso si applicano le norme del Codice penale militare di pace.

Il procedimento a carico di Panella da parte della giustizia militare è per “violenze ad inferiore mediante omicidio in concorso”, relativamente alla morte di Scieri. Titolare del procedimento è il pubblico ministero Isacco Giustiniani.

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