L’architetto – ambientalista siracusano, Peppe Patti, ha presentato un esposto in Procura sull’utilizzo del Teatro Greco, dove per la prossima estate sono stati annunciati, concerti pop.

Patti scrive: “Dopo l’inopportuna campagna pubblicitaria promossa dal signor Sindaco della città di Siracusa per questi spettacoli, che ha tanto il sapore di una campagna elettorale utilizzando un bene patrimonio di tutti e che dovrebbe essere conservato per le future generazioni, come noi lo abbiamo ricevuto dalle precedenti, poiché il rischio di danno irreversibile è sempre possibile, e poiché io non ho nessuna competenza in materia e gli enti preposti alla tutela hanno le mani legate, ma ho a cuore quanto di bello abbiamo ricevuto, ho depositato un esposto alla Procura della Repubblica per:
– verificare la correttezza degli atti amministrativi relativi al rilascio delle concessioni per l’organizzazione dei concerti di musica pop al Teatro Greco di Siracusa, nei mesi estivi del 2023;
– verificare se quanto espresso negli articoli allegati (intervista al Professore Ordinario di Petrografia Applicata e Georisorse Minerarie all’Università Iuav di Venezia, autore di innumerevoli contributi di studio, la fama del professor Lorenzo Lazzarini e un intervista ad un anonimo archeologo), nei quali si espongono le criticità del Teatro Greco, siano compatibili con l’organizzazione di detti concerti;
– verificare se la copertura del Teatro Greco possa procurare un danno oggettivo alla struttura in pietra del colle Temenite, per un tempo cosi prolungato.
Poiché tutto inizia con l’accordo interdipartimentale del 13 giugno 2016 con il quale si stabilisce di attivare una collaborazione tra il Dipartimento del Turismo e il Dipartimento dei Beni Culturali per la realizzazione di Spettacoli nei siti culturali, atti alla realizzazione della piena valorizzazione degli stessi siti.
L’accordo specifica chiaramente che la regia e la realizzazione del programma denominato “Anfiteatro Sicilia” avvengono sotto il diretto controllo dell’Assessore al Turismo e di quello ai Beni Culturali, tramite i rispettivi Dirigenti Generali.
Durante il mandato della Giunta Musumeci, con Decreto n. 1 GAB/TUR del 19.01.2019, gli Assessori Regionali al Turismo e ai Beni Culturali, nell’intento di regolamentare ulteriormente le attività di spettacolo nei siti culturali, decretano che:
“È approvato l’Avviso pubblico, con il quale vengono definite le modalità di presentazione delle richieste per la realizzazione, nei siti di interesse culturale, di eventi artistici e musicali proposti dai soggetti indicati nell’Accordo Interassessoriale.
Ma è l’art. 3, che istituisce una “Commissione di Valutazione” che dovrà valutare la compatibilità degli eventi proposti in base ai seguenti criteri: “compatibilità con le esigenze di conservazione e fruizione del monumento secondo quanto specificato nella Carta di Siracusa del 2004; rilevanza nazionale e/o internazionale dell’evento; caratteristiche dell’evento in funzione della valorizzazione turistico-culturale del sito anche in relazione alla tipologia di pubblico interessato; alternanza tra le tipologie artistiche degli eventi; affidabilità e serietà delle ditte istanti”.
”Nel 2019 – prosegue l’esposto di Patti – viene nominata la Commissione di Valutazione. Essa risulta composta dai seguenti membri: Presidente Massimo Barrale, violinista (morto a febbraio 2022); Riccardo Guazzelli dirigente amministrativo, laurea in lettere moderne attuale direttore parco Segesta, con voto deliberativo; Antonio Triolo, laurea triennale in Economia aziendale, con voto deliberativo; Giuseppe Palmieri, geometra, con voto deliberativo; Sindaco del Comune ove si svolge l’evento, con voto deliberativo; Direttore del Parco archeologico di riferimento, con voto consultivo! Quindi, manca totalmente una figura competente nella tutela dei beni, come prevede la legge.
Si palesano dunque le responsabilità politiche nella vicenda degli spettacoli pop nei luoghi di maggior pregio del nostro patrimonio culturale: non è più responsabilità dell’assessore ai beni culturali regionale, ma diventa responsabilità oggettiva anche del Sindaco che li ospita nel proprio territorio.
Mi riservo un’ulteriore domanda: ma è concepibile e quanto è economicamente vantaggioso per Siracusa far trovare ai nostri visitatori/turisti il Teatro Greco “impacchettato” nel periodo dell’anno con maggior affluenza turistica?”

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