“Officina per il Bene Comune nasce dall’esigenza di offrire un’occasione di formazione e sostenere la voglia di partecipazione in maniera consapevole e responsabile della Polis dove viviamo, acquisendo delle competenze. Il nostro punto di partenza è lavorare per il bene comune. L’idea di una partecipazione responsabile”. Mons. Maurizio Aliotta, direttore dell’Ufficio Pastorale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, presenta Koinon Officina per il Bene Comune, un “programmato un piano di studi” distribuito in tre moduli, che punta a generare una cittadinanza attiva e democratica. L’obiettivo è promuovere la formazione in ambito sociale e politico. Nella chiesa di San Nicolò ai Cordari, all’ingresso della zona archeologica della Neapolis, la presentazione dell’itinerario di formazione sul versante dei temi sociopolitici. “Il corso si sviluppa in tre moduli – ha spiegato mons. Aliotta -: il primo mette in luce il presupposto fondamentale dell’essere persona che ci distingue dall’individuo isolato. Il primo modulo parte dalla visione cristiana della persona per passare a come questa persona assolva all’impegno. Gli altri due sono tecnici: il secondo riguarda il senso della politica che nasce dall’idea di democrazia e quindi del bene da coltivare e si sviluppa sulla Costituzione che è punto di riferimento insieme alla Dottrina sociale della Chiesa. E da qui gli elementi che costituiscono l’insieme della comunità, a partire dagli Enti locali fino all’Europa. Il terzo modulo riguarda in maniera più specifica i vari ambiti dell’impegno: da quello educativo a quello per l’ambiente, all’idea di città con le politiche urbanistiche e la buona amministrazione ad esempio con le politiche di bilancio”. Il percorso dal 28 ottobre all’8 di giugno. Ogni modulo ha un monte ore complessivo che consentirà agli insegnanti di partecipare per acquisire crediti formativi. “L’Officina vuole essere un percorso verso quanti desiderano accrescere la loro formazione – ha aggiunto don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio pastorale per i problemi Sociali e il lavoro, giustizia, pace, e custodia del creato -. L’iniziativa è rivolta a tutti ma abbiamo pensato di aprire ai più giovani da un’età di 16 anni, quando c’è un interessamento per l’ambito politico, per la città. Non sono previsti esami ma è solo un momento di crescita personale. Ci ha aiutato il Progetto Policoro, esperienza nel contesto ecclesiale nella formazione dei giovani in progetti per attività lavorative. Dall’altro il corso vuole essere un modo per aprire una maggiore visione senza voler insegnare nulla: ma è un modo per conoscere l’esperienza umana e spirituale fino alla partecipazione che si può esercitare in maniera attiva nel contesto sociale in cui ci si viene a trovare”. L’iniziativa è inserita nella piattaforma Sofia-Miur per la formazione permanente dei docenti: ID 87456. “Il corso è aperto a tutti – ha concluso don Salvo Spataro, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio –. Tra le attività accademiche del San Metodio proponiamo questa attività formativa. Di fatto i docenti e i giovani hanno bisogno di poter riflettere sulle cose essenziali che spesso dimentichiamo nel dibattito pubblico, sembra che sia piena dell’argomento del bene comune ma di fatto occorre educarci per sapere educare. L’iniziativa è rivolta anche ai docenti che possono accedere alla piattaforma Sofia tramite un codice dedicato e utilizzando la carta del docente”. Una proposta dell’Ufficio Pastorale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, dell’Ufficio pastorale per i problemi Sociali e il lavoro, giustizia, pace, e custodia del creato, dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio con il Progetto Policoro. Per gli incontri è necessaria l’iscrizione. La prima lezione, il 28 ottobre, su “La visione cristiana della persona”, sarà aperta a tutti. Per info ed iscrizioni è possibile utilizzare l’indirizzo e-mail koinon.obc@arcidiocesi.siracusa.it Navigazione articoli Siracusa, convegno sulla lacrimazione di Maria a 70 anni dal prodigioso evento Siracusa. Comune, interpellanza del consigliere Paolo Cavallaro: “A quando i corsi con l’Università di Messina?“