TRAPPOLE MORTALI AL CANALE GALERMI, PERSO IL FINANZIAMENTO, SI ...

“Il Canale Galermi è a secco nonostante nella Finanziaria 2017, di cui sono stato il relatore, su mio emendamento, erano stati stanziati, in Commissione Bilancio, oltre un milione cinquecentomila euro per i lavori di manutenzione straordinaria del Canale Galermi, suddivisi in 520 mila euro per il 2017, 520 mila per il 2018 e 520 mila per il
2019″. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, ex deputato regionale.
“L’art.6 comma 3 della Legge Regionale n.8 del 09/05/2017 – puntualizza Vinciullo – autorizza per gli esercizi finanziari 2017, 2018 e 2019 sul capitolo 147303 la spesa annua di € 39.816.000,00 per il pagamento degli emolumenti al personale a tempo indeterminato di cui alla L.R.49/81 e s.m.i. di cui € 520.000,00 annui per assicurare la funzionalità di canali di particolare valore storico”. I 520 mila euro stanziati per il 2017 sono scomparsi senza lasciare traccia di sé, senza sapere dove sono stati utilizzati e da chi sono stati utilizzati. I 520 mila euro per il 2018 sono stati, invece, utilizzati, tant’è vero che gli agricoltori che attingono l’acqua dal Canale Galermi hanno avuto, lo scorso anno, meno problemi rispetto agli anni precedenti. Rimanevano gli ulteriori e ultimi 520 mila euro, perché per il triennio 2020-2022 nemmeno un centesimo è stato previsto dall’attuale Governo regionale e dall’attuale Parlamento”.
“Per tutto il 2019 – ha proseguito Vinciullo, più volte ho sollecitato il Consorzio di Bonifica 10 di Siracusa a presentare i progetti relativi alla messa in sicurezza del Canale Galermi, ma nessun progetto è stato presentato e anche questo finanziamento di 520 mila euro è andato perduto.

” Perché – si chiede ancora l’esponente politico -si è deciso di non presentare i progetti, nonostante il Canale Galermi continua ad avere oggettive difficoltà nel fare defluire l’acqua fino a Siracusa, e, secondo gli agricoltori, vi sono, ancora, delle evidenti perdite di acqua? Di chi è la responsabilità oggettiva della perdita del finanziamento? Sicuramente del Consorzio di Bonifica 10 e del suo Commissario, di cui chiedo le dimissioni, insieme a tutti i
responsabili politici ed amministrativi”.
“Dispiace – ha continuato Vinciullo, che ad oltre 3 anni dallo stanziamento delle risorse che dovevano riportare all’antico splendore e in bonis un gioiello unico al mondo, frutto dell’ingegno dei nostri progenitori antichi, un gioiello dell’ingegneria idraulica siracusana, che quest’anno festeggia i 2500 anni di storia e che tutto il mondo ci invidia, si sia deciso di perdere oltre un milione di euro che è stato speso in qualche altra fortunata provincia”.
“Gridare vergogna – è lo sfogo di Vinciullo – di fronte a questo ulteriore scippo, avvenuto grazie alla complicità dei
basisti locali, è ben poca cosa!!! I nostri agricoltori, adesso, sono disperati, il canale è a secco, l’acqua non arriva più e, di conseguenza, tutti i giardini, tutti gli agrumeti e gli ortaggi rischiano di morire per mancanza d’acqua: un fatto gravissimo”.
“Il Genio Civile – ha concluso Vinciullo – ancora una volta, in modo lodevole, si è sostituito al Consorzio, presentando
un progetto per fare arrivare l’acqua, ma non è stato finanziato, nonostante gli agricoltori siano costretti a pagare l’acqua che non arriva”.

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