Al centro della piazza la scritta “Lavoro”. Di fronte le sedie bianche posizionate ai piedi della cattedrale, dove hanno preso posto imprenditori, artigiani e professionisti della filiera turistica e ricettiva. Confcommercio, Cna e Confartigianato hanno chiamato a raccolta i propri soci per un momento di pacifica protesta in piazza Duomo. Sono tornati a chiedere a gran voce di poter lavorare, in sicurezza, ma lavorare, perché, come ha detto nel suo intervento introduttivo Francesco Alfieri (numero uno di Confcommercio Siracusa) “per ogni negozio che abbassa definitivamente la saracinesca, c’è un tessuto economico cittadino che si impoverisce sempre di più”. Ad aprire la manifestazione l’inno nazionale, che ha preceduto le parole dello stesso Alfieri, il quale ha lanciato l’ennesimo grido d’allarme, un appello quasi disperato al governo nazionale affinché “allenti le misure che stanno affondando intere categorie produttive”. Nel mirino soprattutto il coprifuoco, confermato per le 22 (almeno per adesso) fino a tutto luglio, ma anche tante altre limitazioni che stanno pesando sulle tasche e sul futuro di piccoli e medi imprenditori.

La protesta di oggi ha riguardato in modo particolare gli imprenditori delle strutture ricettive, del turismo e della ristorazione. In piazza c’erano anche fiorai, parrucchieri e rappresentanti del wedding. E per la prima volta questa mattina, Confcommercio, Cna e Confartigianato, si sono ritrovati tutti insieme per richiamare l’attenzione di una classe politica “che non riesce a risolvere definitivamente un problema che si trascina da 14 mesi”. Al prefetto di Siracusa è stato consegnato un documento con le richieste di imprenditori che chiedono solo di poter lavorare.

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