Giancarlo Garozzo liquida il suo ex delfino, oggi sindaco di Siracusa, al comando di una nave che affonda. Francesco Italia è stato accanto a Garozzo nei suoi cinque anni di sindacatura, ha ricoperto l’incarico di vice sindaco, ha condiviso tutti i provvedimenti. Inoltre, Garozzo è stato il suo principale sponsor, quando ha deciso di non tentare la riconferma. Cosa è successo fra i due ormai ex amici-alleati? All’inizio tutto sembrava filare liscio perché l’area che condividevano nel Pd, ha ottenuto due assessorati, poi, il colpo di scena. Garozzo ed i suoi lasciano il Pd e danno vita a Italia Viva mentre Francesco Italia aderisce ad Azione di Carlo Calenda. Da quel momento sembra quasi che l’attuale Sindaco abbia voluto demolire passo dopo passo quanto era stato deciso dalla giunta Garozzo-Italia. Le decisioni prese dall’attuale amministrazione virano su altre ipotesi e progetti politici: dal cambiamento dell’area per il nuovo ospedale, alla decisione di non costruire più la caserma dei carabinieri in quella dell’aeronautica militare di via Elorina; per non parlare dell’edificio dell’ex questura che adesso il Comune ha affittato, pagando una penale, mentre l’amministrazione precedente aveva bloccato l’iter perché nel bando di gara si parlava di 4.500 metri quadri mentre l’edificio è di entità inferiore. 

Siracusa, l'ex sindaco Garozzo: una frattura tra governanti e governati

L’ex primo cittadino ha scritto un post che la dice lunga sull’attuale momento politico nel capoluogo. “La situazione politica al Comune di Siracusa è incandescente, dopo Italia Viva e il Partito democratico, pare che altre forze politiche siano in procinto di abbandonare l’attuale Sindaco – scrive Garozzo – Diversi sono i professionisti siracusani e i rappresentanti delle associazioni di categoria, contattati per far parte della giunta, ma in tanti, secondo me troppi, hanno declinato l’invito. Succede che forse, non ci si è resi conto che la mancata attenzione per le piccole cose, il mancato confronto con i cittadini, il continuo fuggire dalle responsabilità e dai problemi delle persone (ultimo in ordine temporale i manifestanti sotto il Vermexio, snobbati dalla politica che governa), hanno creato una profonda frattura tra governanti e governati. Per cui nessuno se la sente di accostare il proprio nome a questa amministrazione. Certo qualcuno disponibile a fare l’assessore si trova sempre, però mi chiedo, con quali professionalità? con quale esperienza e peso politico? Ma soprattutto in rappresentanza di cosa? Per far che? Sembra sempre più, una nave che affonda”.

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