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“Lo stato del comparto agroalimentare in Sicilia ha assunto condizioni drammatiche, l’impatto fortissimo delle restrizioni sul comparto della ristorazione e dei pubblici esercizi ha indebolito irrimediabilmente l’intera filiera che comprende una parte significativa dell’agricoltura e della trasformazione dei prodotti agricoli”. Così si esprime Gianpaolo Miceli, vicesegretario di CNA Siracusa.
“A subire cali consistenti di fatturato, oltre ai pubblici esercizi – precisa – sono infatti i produttori di materie prime, le cantine vinicole, i trasformatori di prodotti lattiero – caseari, i produttori di farine e granaglie e tanti altri settori che hanno visto crollare gli ordini e non riescono a pianificare concretamente la tanto auspicata
ripartenza. A valle della filiera vi sono poi numerosi settori inevitabilmente connessi e caratterizzati dagli
eventi. È nota la difficilissima condizione delle aziende di catering, di banqueting così come le agenzie di
organizzazione eventi, fotografi, service, tinto lavanderie, fioristi e commercianti (es. abiti da cerimonia,
bomboniere e simili) che vivono proprio dagli eventi e dalle cerimonie. Dalle stime sui settori economici
interessati a questo crollo verticale emerge un impatto che investe oltre il 30% delle 470mila imprese
siciliane”.
“Di fronte a questo scenario – continua Miceli – CNA Sicilia intende avanzare alcune proposte specifiche per il territorio regionale e coerenti con una più ampia piattaforma di rivendicazione del settore promossa sul livello nazionale. Sulla base delle interlocuzioni avute con la Presidenza della Regione anche in occasione di momenti di serrato confronto come quello avuto a Palazzolo Acreide in occasione della protesta (a tutt’oggi in atto) dei ristoratori locali, la nostra organizzazione vuole formulare una proposta operativa di sostegno e rilancio dell’intero comparto. Una ipotesi di lavoro che prenda spunto da due grandi temi cari all’economia locale: protezione e ricostruzione. Due passaggi fondamentali per dare sostegno alle imprese e programmare una ripartenza reale, sia nei momenti critici che ancora oggi viviamo sia nel prossimo futuro in cui confidiamo di superare l’emergenza sanitaria”. “Un percorso articolato sui possibili ristori di carattere regionale – sottolinea il vicesegretario di CNA Siracusa -ma anche su strumenti di credito fondamentali disposti proprio dalla Regione Siciliana, un mix di interventi che potrebbero facilitare il sostegno ed il rilancio dell’intero settore. A questo si connettono azioni di carattere nazionale ed una proposta specifica che prevede auspicate riaperture a cena in zona gialla che vorremmo fossero sostenute proprio dal Governatore nel dibattito nazionale. Per dare voce a questa piattaforma CNA SICILIA ha deciso di attivare delegazioni di imprenditori associati nei principali comuni della Sicilia, operatori che lunedì 15 febbraio incontreranno i primi cittadini nelle rispettive aule consiliari con l’obiettivo di condividere un percorso di ripartenza e di sostegno. In particolare, i delegati di CNA Siracusa saranno presenti in tutti e 21 i comuni della provincia, rappresentando in ciascun comune le peculiarità di una categoria che pur soffrendo in generale, esprime in ogni città tipicità ed esigenze strettamente collegate al territorio”.
“Dopo la visita del presidente Musumeci a Palazzolo Acreide, ci aspettiamo una risposta forte a sostegno
dei ristoratori – conclude Gianpaolo Miceli – a testimonianza di una vicinanza istituzionale non soltanto formale, ma anche e soprattutto sostanziale, da attuarsi con scelte coraggiose ma necessarie che, in piena sicurezza, possano permettere all’intero settore una graduale ripartenza”.

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