Si è svolta martedì 19 ottobre alle ore 11, presso il Tribunale di Siracusa, l’udienza per gli omicidi di Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto, i badanti di 40 e 23 anni scomparsi il 12 maggio 2014 dalla villa in cui accudivano un anziano. Lo scorso febbraio sono stati rinvenuti solamente i loro resti, proprio nella villetta di contrada Tivoli di proprietà di Giampiero Riccioli, figlio dell’anziano e oggi accusato di aver commesso il duplice omicidio nonché di occultamento dei cadaveri.

L’udienza, durata circa un’ora, si è conclusa con il rinvio al 26 ottobre prossimo in quanto il gip ha disposto la perizia psichiatrica sulla capacità processuale.

Presenti in aula, davanti al gip Andrea Migneco, l’avv. Daniele Scrofani e l’avv. Clara Strada, difensori dei familiari di Alessandro Sabatino; l’avv. Francesca D’Izzia di Penelope Italia Onlus, l’associazione che si occupa degli scomparsi assistendo anche legalmente le famiglie di questi e che nel caso dei due badanti di Siracusa si è costituita parte civile; e i legali della difesa, avv. Antonio Meduri e avv. Dario Lombardo.

“L’udienza era fissata per l’ammissione del rito abbreviato. A seguito del decreto di giudizio immediato, la difesa aveva avanzato richiesta di giudizio abbreviato ma – ha raccontato ai nostri microfoni il legale della parte civile Penelope Italia Onlus avv. Francesca D’Izzia – alla fine il rito non è stato incardinato in quanto la difesa ha depositato una consulenza psichiatrica del dott. Gionfriddo secondo la quale, e sulla base della quale, il Riccioli sarebbe incapace di stare in giudizio e verserebbe in una situazione di incompatibilità carceraria. Laddove questa situazione venisse accertata si andrebbe incontro a una sospensione del procedimento, pertanto il Gip ha disposto una perizia. Il rito non è comunque stato ammesso perché si è addirittura messa in dubbio la capacità del sig. Riccioli di poter scegliere il rito abbreviato”.

L'omicidio dei badanti a Siracusa, a giudizio Giampiero Riccioli | Nuovo Sud

Giorno 26 ottobre 2021 si terrà una seconda udienza “per conferire l’incarico al perito. Attraverso la perizia disposta dal Gip – ha spiegato l’avv. D’Izzia – verrà accertata l’effettiva, o meno, sussistenza della capacità di stare in giudizio”.

Sulla costituzione di Penelope Italia Onlus come parte civile, l’avv. Francesca D’Izzia ha specificato: “È stata accolta nonostante i legali di controparte si siano opposti, questi ritenevano che l’associazione Penelope non fosse legittimata, invece il giudice ha ritenuto pienamente legittimata la stessa nonostante il ritrovamento dei cadaveri in quanto la lesione di un diritto di tale portata non può essere assolutamente trascurato”.

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