Numeri in rialzo per settimane: contagi da record- solo ieri 1600, oltre un terzo di quelli nazionali -, ricoveri nei reparti Covid e nelle Terapie intensive in crescita. Dopo settimane di annunci, da ieri la Sicilia è la prima regione italiana a passare al giallo. Mascherine obbligatorie anche all’aperto e un limite di quattro commensali al tavolo del ristorante sono le restrizioni principali legate alla nuova classificazione. Ma per gli esperti, soprattutto alla luce degli ultimi dati che segnano un’incidenza del 14,3% e un aumento delle Terapie intensive del 60% nell’ultima settimana, il passaggio al giallo potrebbe non bastare.

Covid, dal 21 giugno Italia (forse) tutta bianca e addio a mascherine  all'aperto | La Sicilia

Ai numeri impietosi di contagi e ricoveri deve aggiungersi infatti che l’isola resta fanalino di coda rispetto ai vaccinati, nonostante le tante iniziative prese a livello locale per incentivare la popolazione a immunizzarsi.

Una situazione molto grave, che potrebbe presto imporre interventi più rigorosi, ma che non pare allarmare troppo i cittadini. Per le strade di Siracusa, che resta una delle città siciliane con un alto indice di contagi, in pochi mettono le mascherine all’aperto. Molti la tengono abbassata o appesa al braccio, alcuni neppure la indossano.

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Nei locali, che devono adeguarsi al limite di 4 persone a tavolo, le nuove disposizioni vengono rispettate. “Per noi il problema non è la zona gialla – dicono in coro alcuni gestori del centro. – Il grosso timore è la zona arancione che potrebbe scattare se queste misure non serviranno a fare comprendere che bisogna vaccinarsi tutti per superare l’emergenza”.

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