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Il Progetto Icaro, la più importante campagna di educazione stradale che mira a diffondere tra adolescenti e giovani la cultura della sicurezza su strada, cercando di modificare mentalità e comportamenti spesso pericolosi, compie 20 anni.
Per continuare in questa importante opera di sensibilizzazione, la Polizia stradale di Siracusa ha organizzato, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Provinciale, tre conferenze tematiche. La prima questa mattina nell’Auditorium del Liceo Einaudi con il Seminario “20 anni di Icaro…risultati e nuove prospettive”,con la partecipazione dei Dirigenti Scolastici ed i referenti per l’Educazione alla Legalità, alla Sicurezza Stradale ed alla Salute degli Istituti Scolastici della provincia di Siracusa.

“Il 2019 è stato un anno terribile sul fronte degli incidenti stradali – dichiara il comandante della Polstrada di Siracusa, Antonio Capodicasa – ma proprio da questi dati ripartiamo per insistere in una battaglia che ci sta molto a cuore. Bisogna rilanciare un’azione forte che deve coinvolgere tutti gli attori protagonisti dalla Polizia stradale alla scuola”

“La legge sull’omicidio stradale – aggiunge Stefano Guarnieri fondatore dell’Associazione Lorenzo Guarnieri – ha restituito dignità alle vittime, ma adesso bisogna lavorare sugli altri aspetti come educazione, controlli e infrastrutture. I ragazzi non sono il problema ma sono la soluzione, attraverso loro speriamo di poter portare l’Italia all’obiettivo di vittime zero sulle strade”.

“Negli ultimi 30 anni – dice Marco Pierini della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze – l’industria ha investito moltissimo in tecnologie che servono a cercare di limitare i danni di chi guida, però bisogna sapere che, per molto tempo ancora, la tecnologia non potrà sostituirsi all’uomo. Il ruolo fondamentale è ancora dell’uomo e del guidatore e bisogna lavorare molto sulla sua educazione e formazione”.

“L’ educazione – gli fa eco Gianni Testino della Asl 3 Ospedale San Martino di Genova – è l’arma vincente. In Sicilia ci sono 80 ricoveri ogni 100.000 abitanti per alcool e un ragazzo su due consuma abitualmente bevande alcoliche. L’unica forma di prevenzione è è parlare con i ragazzi sotto i 14 anni quando istinti ed emozioni possono essere controllati con il buon esempio e la corretta informazione”.

“Sono i più grandi a far uso di alcool o droga per poi mettersi alla guida – fa rilevare la preside dell’Istituto Einaudi, Teresella Celesti – segno che la scuola sta facendo bene il suo mestiere”.

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