L’Amministrazione comunale di Siracusa, con un atto a firma congiunta del sindaco Francesco Italia e dell’assessore Carlo Gradenigo, ha chiesto ufficialmente ai Ministeri dell’Ambiente, della Salute e delle Politiche agricole e forestali, di redigere e indicare un piano di lotta alternativo ed efficace contro il punteruolo rosso. Questo al fine di scongiurare la proliferazione del parassita ed evitare il rischio fitosanitario dovuto alla diffusione incontrollata della malattia, con i danni economici e i conseguenti problemi che pone lo smaltimento del materiale infetto.
“Un’infestazione in grado di distruggere le palme consumandole dall’interno che in assenza di un piano di lotta efficace minaccia nuovamente di spazzare via intere specie”: lo dichiarano Sindaco ed Assessore.
La lotta chimica al punteruolo rosso è stata effettuata fino allo scorso gennaio con l’utilizzo del Chlorpyrifos-methyl (prodotti Reldan 22 e Runner) in alternanza con l’Abamectina (prodotto fitosanitario autorizzato in etichetta contro il punteruolo rosso delle palme in aree urbane il Vertimec Pro). Grazie a questi prodotti negli ultimi anni è stato possibile contrastare il patogeno con buoni risultati. Dal 17 gennaio 2020 infatti, con apposito decreto ministeriale, il principio attivo Chlorpyrifos-methyl è stato revocato e dal 16 aprile 2020, data ultima per smaltimento scorte non è più utilizzabile su aree urbane per la lotta al punteruolo rosso.
“Questo- aggiungono Italia e Gradenigo- in assenza di un prodotto sostitutivo pone un grave problema di gestione e contenimento della infestazione da parte di un patogeno che dalla sua comparsa ha decimato centinaia di esemplari di palme del tipo “Phoenix canariensis” con notevoli danni al patrimonio arboreo delle città siciliane che hanno
visto letteralmente sparire numerosi alberi monumentali che adornavano piazze, parchi e viali cittadini”.

Da un lato, infatti, il Ministero della Salute ha temporaneamente autorizzato fino al 30 Ottobre il Meteor (principio attivo Deltametrina); dall’altro si pone però il problema di cosa utilizzare a partire dal prossimo 1° novembre, in alternativa alla lotta biologica e per il controllo chimico del parassita.
“Un allarme- concludono- che riguarda tutti i Comuni del territorio regionale e nazionale che va affrontato per tempo con uno sforzo congiunto tra Enti locali e Regioni, che impegni il Ministero nel trovare una soluzione alternativa ed efficace prima che sia troppo tardi”.

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