Rinnovato il contratto integrativo provinciale edile. Interessati dal rinnovo oltre 5.500 lavoratori e sarà valido per tre anni. Lo hanno annunciato i segretari di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil al termine dell’incontro di ieri in Confindustria.
“Abbiamo registrato differenze economiche sostanziali rispetto al passato – dicono i segretari Salvo Carnevale, Nunzio Turrisi e Saveria Corallo – come l’aumento di 52,80 euro mensili sulla indennità sostitutiva di mensa, per la quale dal primo gennaio 2023 potrà esserci un ulteriore ritocco. Scatterà inoltre per un anno l’elemento variabile della retribuzione che oscilla tra le 33 e le 67 euro lorde mensili. Inoltre l’indennità di trasporto avrà un valore medio incrementale di 11 euro, quindi complessivamente gli aumenti varieranno fra le 96 e le 131 euro. Tutte le assistenze provinciali saranno aumentate del 10 per cento e verrà introdotto un premio alla nascita una tantum di 200 euro, riservato ai figli dei lavoratori edili della provincia. Riteniamo di aver chiuso un contratto di notevole impatto economico che si sommerà agli aumenti ottenuti dopo la chiusura del contratto nazionale chiuso lo scorso marzo 2022 dalle federazioni nazionali”.
Questa la nota di Ance, l’associazione dei costruttori edili. “Dopo molti anni di fermo, il contratto integrativo era ormai non più rinviabile. Abbiamo cercato di contenere al massimo i costi a carico delle nostre aziende – spiega il presidente Riili – tenendo comunque conto del carovita che mette certamente in difficoltà i nostri operai che costituiscono il nostro patrimonio più importante e assolutamente indispensabile. Non possiamo non tenere conto che la soddisfazione dei nostri dipendenti sia il primo elemento per migliorare l’intero rendimento della macchina dell’impresa. Il nuovo contratto riesce però a bilanciare una grande fetta degli aumenti concessi a beneficio dei lavoratori sfruttando gli aspetti positivi del sistema della bilateralità dell’Ance. Le imprese virtuose e in regola con i pagamenti alla cassa edile e con le normative di sicurezza avranno un significativo ristoro nella restituzione di parte dei contributi versati alla cassa edile. Non possiamo che essere soddisfatti del rilancio del settore delle costruzioni sul quale vigileremo affinché gli attuali ostacoli che hanno rallentato il meccanismo dei super bonus vengano immediatamente rimossi per garantire la ripresa dei cantieri momentaneamente sospesi e l’apertura di altri”.

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