“Dopo il richiamo della Regione, che aveva minacciato il commissariamento il 27 u.s. per i ritardi con cui l’Assemblea Territoriale Idrica, composta dai 21 sindaci della provincia di Siracusa, stava operando, o meglio ancora non stava operando, per gestire il servizio idrico nel nostro territorio, giorno 27 la svolta!
L’Assemblea dei Sindaci, rimangiandosi e sovvertendo ciò che aveva, precedentemente, stabilito solo due anni fa, cioè la gestione pubblica del servizio idrico, ha deciso, invece, di cambiare totalmente rotta, dal momento che per due anni, oltre ai proclami quotidiani, nulla era stato fatto, concedendo ai privati la gestione del servizio idrico integrato, costituendo una società mista al 49% destinata ai privati“. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.
“In pratica – prosegue l’ex parlamentare regionale – i pozzi, le trivelle, le vasche di raccolta e le condutture passeranno nelle mani dei privati che gestiranno il servizio idrico integrato di tutto l’ambito territoriale, anche se erediteranno la rete più colabrodo d’Italia“.
“Ma riusciranno i sindaci – si chiede ancora Vinciullo – a cambiare lo Statuto e il Piano d’Ambito e farlo approvare dai rispettivi Consigli Comunali senza ottenere una proroga per il commissariamento che è dietro l’angolo? I sindaci hanno dimenticato che gli italiani sull’argomento di sono espressi quasi all’unanimità (95,80%) per mantenere pubblico il servizio, senza cedere alle richieste dei privati?“.
“Contrari alla gestione privatistica dell’acqua, bene primario – ha concluso Vinciullo – convinti che l’acqua deve rimanere pubblica, invitiamo i cittadini, tutte le forze politiche e sindacali, le associazioni, le categorie produttive e professionali ad una manifestazione pubblica per dire, ancora una volta, no all’acqua privata“.

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