I soldi in tasca ai siciliani valgono sempre meno. Anche solo fare la spesa è ormai diventato difficile per moltissime famiglie siciliane. Sono proprio i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande ad aver subito il maggiore rincaro: secondo i dati raccolti dall’Istat per il mese di maggio ed elaborati dall’Unione Nazionale Consumatori, l’inflazione per queste categorie di prodotti è cresciuta a dismisura nelle principali città isolane. Contro una media nazionale che arriva al 7,4%, Catania, in vetta alla classifica delle 80 città italiane prese in considerazione, arriva addirittura all’11,1%, Palermo al 9,9%, Messina al 9,2% e Siracusa al 7,9%. Una condizione che rischia, se il trend non subirà una inversione di marcia, di diventare insopportabile per moltissime famiglie che potrebbero finire per diventare sempre più povere. Gli aumenti, infatti, riguardano categorie merceologiche imprescindibili, e in un contesto attuale di assoluta precarietà e difficoltà economica, a causa di una emergenza sanitaria che ha strozzato per circa due anni l’economia mondiale, per molte famiglie è diventato veramente difficile arrivare a fine mese. Si mantengono più contenuti, sebbene molto importanti, gli aumenti relativi all’energia elettrica, gas e altri combustibili. Se la media nazionale per il mese di maggio arriva al 64,7%, la prima città siciliana in classifica è Caltanissetta, con +59,7%; poco più in basso, troviamo Messina e Palermo, con un aumento del 58,2%, Catania (+56,7%), e poi Trapani e Siracusa, con un aumento del 56%. In cima alla classifica i valori di inflazione sono ben più alti: Bolzano arriva a 112,9% in più, Trento a +109,2%, Lodi a +79,8%. Seguono tutte città della Lombardia, un segno che in questa regione evidentemente ci sono state maggiori speculazioni che altrove: Milano +78,2%, Varese +78,1%, Cremona +77,4%, Lecco al settimo posto con +76,8%, Bergamo +76,6%, Brescia e Mantova (entrambe a +76,5%), Pavia (+76,4%) e Como (+76,2%). In fondo alla classifica Sassari, con +51,6%, Reggio Calabria, con +52,1%, e Napoli e Cagliari, con un aumento del 53,2%. Se si traducono le percentuali in soldi, a Catania la famiglia media si ritroverà a pagare 643 euro in più soltanto per l’acquisto di alimentari; in media, in Italia, l’aumento dell’inflazione determinerà una stangata pari in media a 417 euro a famiglia, batosta che sale a 514 euro per una coppia con 1 figlio, 569 euro per una coppia con 2 figli; ancora, la spesa sale a 680 euro per una coppia con 3 o più figli. Navigazione articoli Porti, Musumeci: «Potenziamento degli scali di Augusta e Catania rende centrale la Sicilia» Rifiuti a Siracusa, è scontro tra sindaco e M5S sugli inceneritori