“Da mesi in cassa integrazione a causa del lockdown, scaduta la quale si è ripresentato in azienda ma gli è stato rifiutato l’ingresso”. La vicenda è quella di Corrado Palma, lavoratore metalmeccanico di 60 anni di Siracusa che ha aperto una vertenza, con la Uilm Siracusa al suo fianco, contro l’ azienda metalmeccanica che si occupa della manutenzione degli impianti all’interno di Lukoil. Ed è proprio la segreteria sindacale siracusana, con il segretario provinciale Santo Genovese a capo, ad alzare la voce oltre a presidiare, insieme con il lavoratore, l’ingresso dell’azienda nella zona industriale aretusea: “La Uilm è al fianco del nostro lavoratore e – prosegue Genovese – stigmatizza il comportamento dell’azienda stessa che lo ha fortemente discriminato. Palma ha avuto problemi di salute ma dopo una visita specifica, il medico aziendale lo ha ritenuto idoneo con limitazioni, ovvero può svolgere mansioni solo all’interno dell’azienda stessa e non recarsi in trasferta come invece imposto dalla ditta. L’unica colpa del lavoratore, se così possiamo dire, è quella di avere solo problemi di salute. E nonostante sia stato riconosciuto idoneo dal medico competente aziendale alla mansione con delle limitazioni, l’azienda insiste a trasferirlo fuori dal comprensorio aretuseo per fini diversi ed in contrasto con le regole contrattuali, confermando l’insensibilità di una società lontana dai bisogni e dalle necessità dei lavoratori. Riteniamo pertanto grave questo comportamento – ha chiosato la Uilm -, quasi come se l’azienda stessa volesse mettere alle strette il nostro assistito e indurlo magari ad un licenziamento. Ecco perché stamattina ci troviamo qui davanti: per sottolineare quanto con tale comportamento venga prevaricato il diritto del lavoratore stesso, il quale subisce una mortificazione anche da un punto di vista umano. E questo non ce lo possiamo permettere visto che abbiamo il dovere di tutelare il lavoratore, la sua dignità e la salute stessa”.

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