“Quando un consigliere comunale pone un quesito di tale rilevanza, di norma, il responsabile risponde sgombrando il campo nel merito delle questioni poste e non con reazioni scomposte e stizzite. Il problema posto è di assoluta importanza e gravità e, se confermate le preoccupazioni e i rilievi, mette in discussione la validità di provvedimenti fondamentali assunti dalla Giunta e dallo stesso Consiglio Comunale”. Lo dichiara il deputato nazionale del Partito democratico Pippo Zappulla a seguito delle precisazioni rilasciati dall’assessore Scrofani dopo che la consigliera princiotta aveva ritenuto nulla la delibera di approvazione del bilancio 2015. “Come appare da una rigorosa lettura dell’art. 6 della legge regionale – sull’obbligo della pubblicazione degli atti sul sito internet del Comune – spiega Zappulla- siamo in presenza di provvedimenti che possono essere considerati nulli. In tal caso, la situazione è davvero di estrema gravità, tale da fare saltare la validità dei provvedimenti – partire dallo stesso bilancio 2015 e forse anche la Tari – e, come del tutto evidente, ponendo seriamente il tema dello scioglimento del consiglio comunale. Se confermata la nullità degli atti e del bilancio, di norma, conseguentemente, si devono bloccare e sospendere anche i pagamenti ai creditori. Nulla di personale con Scrofani- precisa l’onorevole zappulla- ma la risposta che si intravvede è quantomeno insoddisfacente: l’Assessore al Bilancio del comune di Siracusa non se ne può uscire gridando alla provocazione e alle solite esternazioni della Princiotta (in larga parte, in verità, confermate anche dalle indagini della Magistratura). Voglio ricordare che siamo al cospetto dello stesso Assessore che ha portato in consiglio a gennaio 2016 il bilancio preventivo del 2015 e con il parere negativo dei revisori dei conti; non è ozioso rammentare che la Corte dei Conti ha richiamato l’Amministrazione di Siracusa sul bilancio 2013, sulla gestione dei debiti fuori bilancio, dei residui passivi e delle entrate tributarie (criticità denunziate dal sottoscritto insieme alla consigliera Princiotta, anche in quel caso accusati di provocazioni e di fuoco amico). Che dice l’Assessore? Forse le cose non sono proprio tutte a posto”.

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