I nubifragi che si sono abbattuti sulla Sicilia orientale, conseguenza del cambiamento climatico, richiedono molto più di una semplice riflessione. A ribadirlo è Volt, partito progressista paneuropeo, da sempre sensibile alla tematica ambientale e critico verso una classe governante che ne sottovaluta le ripercussioni. “Quanto successo in Sicilia – dichiara Antonio Di Pietro, esperto di politiche ambientali – conferma la tesi che il clima sia mutato. La crescente frequenza e intensità dei cicloni tropicali mediterranei – conclude – lascia presupporre che tali fenomeni possano diventare ancor più devastanti in futuro”. Prioritario per Volt il continuo monitoraggio del clima e delle nostre infrastrutture: “Non possiamo più rimanere inermi di fronte a queste tragedie – continua Di Pietro – bisogna intervenire a mitigare il rischio, principalmente per le vite umane”. I terribili effetti del cambiamento climatico su un territorio fragile, trascurato da decenni dagli amministratori, richiedono difatti una seria presa di coscienza. “Paghiamo il prezzo di scelte individuali e collettive che hanno alterato l’ambiente – dichiara Manfredi Cascino, Coordinatore Regionale di Volt – nonché di politiche locali sciatte e ignobili che hanno cementificato, consumato e distrutto il territorio che avrebbero dovuto tutelare”. “Nulla di imprevedibile. Si sapeva già. Come si sa già che succederà di nuovo”. È il commento a caldo di Eros Mancuso, Coordinatore Territoriale di Volt a Catania, il territorio più devastato dal primo nubifragio: “Ci saranno ingenti danni economici e sacrifici di una vita spazzati via. E peggio: ci sono e ci saranno persone che ci rimetteranno la vita.” L’ultimo nubifragio non ha risparmiato nemmeno Siracusa: “Stiamo vivendo una catastrofe che poteva essere arginata con i dovuti interventi – commenta Vittorio Garofalo, Coordinatore Territoriale – l’Amministrazione dia priorità alla sicurezza del territorio e della cittadinanza, lasciandosi alle spalle l’imperizia”. Preoccupati Vincenzo Ballacchino, Massimiliano Milazzo e Veronica Pagano, Coordinatori di Agrigento e Messina, territori che hanno già contato morti e danni ingenti: “Nell’esprimere solidarietà alle famiglie siciliane gravemente colpite, non possiamo nascondere la nostra preoccupazione. La crisi climatica – dichiarano – deve essere contrastata con una strategia politica concreta che punti a un futuro più sostenibile per le generazioni attuali e future. Come cittadini dobbiamo quindi iniziare a privilegiare quelle agende politiche che diano massima priorità a programmi di mitigazione dell’impatto ambientale – concludono – ne va della salvaguardia del territorio e di tutti noi”.Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli Meteo in Sicilia, è di nuovo allerta gialla, arriva la perturbazione ‘Poppea’ Siracusa, consegnate 13 lastre tombali di siracusani caduti in Guerra