È finita la lunga attesa in mare per la Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere con a bordo 439 migranti soccorsi in mare, compresi 112 minorenni, tra loro un neonato di due mesi, e tredici donne.

La nave si trovava fuori dalle acque territoriali e da nove giorni, ormai, attendeva un porto sicuro per gli oltre 400 naufraghi soccorsi in sei diverse operazioni nel Mediterraneo centrale tra il 19 e il 21 gennaio.

Prefettura e Questura di Siracusa hanno già avviato il piano di sbarco e trasferimento che sarà avviato dopo l’esito dei test anti Covid 19, nel porto di Augusta.

“Il mare è agitato stasera, ma qui su Geo Barents i sopravvissuti si stanno facendo spazio l’uno con l’altro e sostengono coloro che sono malati o ansiosi”, ha twittato ieri Msf.

A bordo, però, la situazione sembra più allarmante come spiega Alice Serracchieri, responsabile medico della Geo Barents: “Tutte le persone a bordo sono stanche e stremate dal lungo viaggio in mare e dalla permanenza in Libia caratterizzata da violenze e torture. Dopo le visite mediche effettuate a bordo, abbiamo riscontrato persone con traumi o affette da malattie croniche. Le cattive condizioni meteo di questi giorni hanno accresciuto il malessere generale delle persone a bordo”.

Sul dramma quotidiano dei migranti è intervenuto papa Francesco durante l’omelia della messa domenicale: “Quanto dolore sentiamo nel vedere i nostri fratelli e sorelle morire in mare, perché non li lasciano sbarcare! E questo, alcuni lo fanno in nome di Dio”.

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