Tiene sempre banco in Sicilia il problema del caro – voli,  per studenti e lavoratori fuori sede che tornano in famiglia per le festività natalizie, con prezzi medi che, secondo Assoutenti, si aggirano sui 500 euro in classe economica.

Adesso l’Antitrust ha aperto un’indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi che, in coincidenza con l’elevato numero di richieste, fanno lievitare i prezzi dei biglietti rispetto ad altri periodi dell’anno.
L’iniziativa dell’Autorità applica le disposizioni del decreto Asset varato in estate dal governo, e poi modificato a settembre in sede di conversione.
L’emendamento introdotto ha eliminato l’indicazione del prezzo massimo, affidando all’Antitrust (integrata per l’occasione di otto unità di ruolo nella carriera direttiva e di due unità di ruolo nella carriera operativa) il potere di accertare eventuali scorrettezze sui prezzi praticati dalla compagnie aeree, in base ai criteri di abuso di posizione dominante e di intesa restrittiva della concorrenza. Uno strumento, in pratica, per limitare l’uso/abuso degli algoritmi e correggere le eventuali distorsioni.
L’Autorità, infatti, può tenere conto delle condotte praticate “su rotte nazionali di collegamento con isole”, durante “un picco di domanda legata alla stagionalità”, su “un prezzo di vendita del biglietto, nell’ultima settimana antecedente il volo, superi…

A livello europeo il fenomeno dei rincari e dei disservizi aerei è all’esame del Parlamento e del Consiglio europeo. Per ora la Commissione di Bruxelles si è limitata a minacciare interventi legislativi se le compagnie aeree non definiranno misure standard sulle dimensioni dei bagagli a mano, e se non si faranno carico della piena assistenza ai passeggeri costretti a perdere la coincidenza in caso di voli intermodali (quelli che prevedono l’uso di diversi tipi di mezzi di trasporto). Per chi deve viaggiare sotto le feste, comunque, al momento resta la prospettiva di un salasso, come dimostrano i dati raccolti da Assoutenti il 3 dicembre attraverso la piattaforma specializzata Skyscanner, relativi ai biglietti di tutte le tratte italiane dirette in Sicilia e Sardegna (andata e ritorno) tra il 23 dicembre e il 7 gennaio. “E’ un’emergenza che si ripresenta ogni anno – spiegano – e che sembra senza soluzione”. L’Antitrust è al lavoro, ma è in dubbio che riesca a battere un colpo in tempo utile.

Nel frattempo Aeroitalia è la prima compagnia che rende operativo lo sconto del 25% sui voli da Milano e Roma per i siciliani. Basta spuntare l’apposita casella, prenotando il biglietto on line, e il prezzo viene ricalcolato con lo sconto.

Intanto anche Italia Viva va all’attacco di Schifani: “Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo ad una trasmissione su Rete 4, ha recentemente sollecitato ad “una mobilitazione sociale, istituzionale e politica, facendo sistema”, ad “alzare la voce e mobilitarsi” per affrontare il problema del caro voli per la Sicilia che puntualmente esplode in occasione delle festività. Con ciò dimostra il fallimento delle misure fino a questo momento adottate e cioè dell’impiego dei 20 milioni ricevuti per l’insularità per offrire sconti ai cittadini interessati, sconti il cui effetto è stato puntualmente reso vano da un ulteriore incremento delle tariffe. A nulla è valso anche un recente incontro tra Schifani ed i vertici di Ita Airways, che, tra sorrisi e strette di mano non ha prodotto nulla di concreto, mentre anche l’Antitrust ha archiviato il caso sollevato dalla Regione che denunciava l’esistenza di un cartello tra Ita Airways e Ryanair per tenere alte le tariffe. Insomma il presidente della Regione Siciliana dichiara urbi et orbi la propria impotenza a risolvere il problema e chiama alla mobilitazione la piazza. In realtà il problema nasce dalla prima e più fondamentale regola dell’economia e cioè che il prezzo di un bene (o di un servizio) nasce dall’equilibrio tra domanda ed offerta. A parità di offerta, e cioè di numero di voli resi disponibili dalle compagnie che operano su una certa tratta, se la domanda cresce, come puntualmente avviene a ridosso delle festività, il prezzo del servizio non può che salire sino alle stelle. L’unica e vera azione che la Regione ed in primis il suo Presidente dovrebbero attuare è intervenire con forza sugli aeroporti e sulle compagnie aeree, stimolandole con tutti gli strumenti a disposizione, soprattutto utilizzando in modo più efficace i fondi per l’insularità, ad incrementare il numero di voli verso la Sicilia. Ad aumentare l’offerta. Altrimenti sarà solo una sterile lamentazione e la triste dichiarazione della propria impotenza“. Queste le parole di Fabrizio Micari, dell’esecutivo regionale di Italia Viva. 

“L’ultima trovata sul caro voli è l’appello ad una mobilitazione sociale: il presidente Schifani deve fare pace con sé stesso ed accettare il fatto che fino ad ora le sue iniziative non solo non hanno ridotto i prezzi ma anzi stanno avendo un effetto-boomerang”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars. “Se scorriamo l’elenco di tutto quello che fino ad ora il presidente della Regione ha messo in piedi sul tema del caro voli – aggiunge Catanzaro – vediamo tanta propaganda e nessun risultato concreto. Perfino l’ultima misura attuata, che prevede un intervento della Regione per applicare sconti ad alcune categorie di viaggiatori per gli aeroporti di Roma e Milano, si sta rivelando inefficace e come se non bastasse ha irrigidito ancora di più il dialogo con le compagnie aeree. Per affrontare con serietà ed efficacia questo tema c’è bisogno di interventi strutturali di lunga durata, altrimenti continueremo a leggere ogni giorno comunicati stampa del presidente Schifani mentre i prezzi dei biglietti aerei continueranno a salire”.

La replica arriva subito con le parole di Stefano Pellegrino, Presidente del gruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana: “I massimi rappresentanti dell’opposizione al governo Schifani proprio non riescono ad entrare in una ottica e in una cultura istituzionale, dove gli interessi dei siciliani e della Sicilia vengono prima degli interessi di bottega di singoli partiti o gruppi parlamentari. Ancora una volta, le parole del capogruppo del PD confermano il rifiuto di quel partito a fare fronte comune con il Governo della Regione contro il caro voli, con la aggravante di una evidente malafede nel non riconoscere né gli sforzi né i risultati fin qui raggiunti, con l’ingresso del nuovo vettore Aereo Italia nel mercato regionale a prezzi più bassi di altri, con gli stanziamenti regionali per contribuire ai rimborsi, che arrivano fino al 50% per le categorie fragili, e con l’aumento delle tratte da e per la Sicilia. E non dimentichiamo che soprattutto quella dei rimborsi, per innovazione e importo, è una misura mai adottata in precedenza da nessun Governo. Insomma, un comportamento ed un atteggiamento, quello del PD, che meglio di qualsiasi altra cosa spiega perché i siciliani e gli italiani vogliano che quel partito resti all’opposizione“.

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